RICCIONE. LISTA NOI RICCIONESI SUL CAMPING DI FONTANELLE “UN LAVORO DA FINIRE”

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La chiusura del campeggio Fontanelle ha aperto un acceso scontro a cui neanche l’ex assessore all’Urbanistica Roberto Cesarini ha voluto sottrarsi. Nei suoi toni pacati ma assai chiari ha rilasciato una dichiarazione che mette in luce uno degli aspetti più importanti della questione: cosa ha fatto Renata Tosi per evitare che il camping Fontanelle chiudesse?

“Gli ingredienti di una transizione delicata e complessa, ma ricca d’opportunità, c’erano tutti”, sottolinea Roberto Cesarini, “un brano di città vastissimo e strategico, ambientalmente vergine e pregiato, omissioni del passato, l’incedere incalzante di cambi di proprietà e di gestione, piani d’investimento ambiziosi, previsioni urbanistiche vigenti strampalate con colate ciclopiche di cubature e la negazione della vera vocazione dell’area: il turismo all’aria aperta”.

Di fronte a questo scenario, dichiara Cesarini, “con la determinazione di sempre, Renata aveva impostato un lavoro serio, basato sull’altissima qualità paesaggistica, civile ed ambientale, delle nuove previsioni urbanistiche, sulla condivisione con gli operatori e soprattutto con gli enti sovraordinati che ci avevano indicato una roadmap cogente con tempistiche molto ristrette; così già a febbraio le linee guida del nuovo piano/progetto erano state condivise all’unanimità in giunta politica ed il passo successivo sarebbe stato l’avvio dell’iter per l’approvazione del masterplan”.

“Poi è capitato che”, conclude con rammarico Roberto Cesarini, “ in un’oscura notte riminese una processione notarile con valigette piene di rancori personali e politici ma vuote di senso e responsabilità civica, spense inopinatamente la luce alla città e tutto saltò in aria. Anche qui abbiamo un lavoro da finire”.

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