Riccione. Lo spettro delle elezioni si allontana. Verso un appoggio esterno dei 5 ribelli

Alla conta su ogni pratica. Questo lo scenario al momento più probabile se i cinque di Unione Civica non otterranno un assessorato di peso. L’ultima parola si saprà dopo l’incontro di lunedì. Intanto Forza Italia e Lega nord si sono dette favorevoli a un rimpasto di giunta, ma la linea del sindaco Tosi, e soprattutto quella di Noi riccionesi, non va in questa direzione. Le prime concessioni fatte dal sindaco ai cinque, ovvero posti nei cda delle società partecipate e un ruolo da consiglieri delegati, sono lontane dalle richieste fatte dall’Unione. Quindi la prova di forza dovrebbe proseguire e i cinque consiglieri hanno già annunciato che senza assessorato di peso sono pronti a offrire solo un appoggio esterno. In altre parole decideranno di volta in volta se far passare oppure bocciare le pratiche. Insomma, sarà una ruolette russa.
Stampelle. L’ipotesi che dalla minoranza possano giungere aiuti per far passare le pratiche della giunta è poco probabile. «Nessun appoggio esterno – ribadisce Vincenzo Cicchetti del M5s -. Ma continueremo a votare secondo coscienza. Se dovessero inserire finanziamenti importanti per la tutela del mare non potremmo dire di no, ma dovrebbero ascoltarci. Visto che non ascoltano nemmeno chi è in maggioranza, dubito che chiedano a noi». Taglia corto anche Ubaldi per Oltre. «Appoggio esterno? Non se ne parla. Comunque sia non ci interessano le loro beghe interne, noi guardiamo Oltre». Stessa cosa per il Pd che si sta preparando allo scontro in consiglio.
Elezioni. L’idea delle urne non trova sostenitori. In maggioranza pare che nessuno abbia voglia di andarsene a casa, ed anche quelli dell’Unione (Lele Montanari a parte) non parlano di crisi di governo e di uove elezioni. Si sono limitati, nel peggiore dei casi, ad annunciare un sostegno esterno alla giunta decidendo di volta in volta se promuovere o bocciare le pratiche in consiglio. L’idea di andare al voto in tempi celeri non trova sostenitori. La partita elettorale è solo abbozzata e da destra a sinistra tra partiti, civiche e novelle associazioni serve del tempo per strutturarsi. L’uscita del Pd, che si è detto pronto per le urne, pare più un gonfiare il petto per distogliere l’attenzione da un partito che sta cercando di rifondarsi. Poco propensi a considerare l’ipotesi anche quelli di Noi riccionesi. Nel replicare al Pd, il segretario Arcuri ha usato queste parole: «Da parte nostra, la maggioranza che sostiene la giunta Tosi ha bisogno di ritrovare coesione e rilancio, e cercare di rendere la sua azione più incisiva. Sappiamo bene che ai tanti simpatizzanti del ‘partito dello sfascio’ occorre contrapporre un grande senso di responsabilità e un pizzico di sano realismo in più». Il Resto del Carlino