Riccione. Manfroni, manca ancora un milione La Tosi fa causa ai costruttori

tosiPER RECUPERARE tutti i soldi delle vendita delle Manfroni, il Comune di Riccione trascina in tribunale la società I-Cos srl di Pesaro. La scadenza di pagamento della quarta e ultima rata, corrispondente a 855.400 euro, era prevista per il 31 ottobre, ma né questa somma, né gli interessi che ammontano a 247.114.00, calcolati sulle dilazioni di pagamento precedentemente autorizzate, sono stati versati nelle cassa pubbliche entro questa data. Da qui l’affidamento dell’azione giudiziale all’avvocato Nicoletta Flamigni, che da lunedì sostituisce il collega dell’Ufficio legale del Comune, Enzo Castellani, andato in pensione, dopo 35 anni di servizio.
L’EDIFICIO scolastico, rimasto aperto fino a giugno 2006, era stato venduto all’I-Cos nell’aprile 2010 per 9.777.000 euro, con dilazione del pagamento del prezzo residuo in quattro rate annuali di 5.866.200 euro. L’operazione era stata varata dopo una lunga e tormentata battaglia politica, che aveva impegnato in prima linea centinaia di riccionesi, genitori ed ex studenti delle Manfroni, ma anche la Lista civica, ora al governo, contraria alla cessione del fabbricato, frutto di una donazione. A regalare il terreno e la villa che sorgeva sopra, per farne una scuola, era stato il senatore Camillo Manfroni. Col tempo era stato edificato il nuovo edificio, che ultimamente però aveva problemi di agibilità, tant’è che in una classe aveva ceduto il soffitto. A causa della crisi economica, che ha duramente colpito il settore edile, la I-Cos aveva chiesto e ottenuto la dilazione al 31 ottobre 2015, data dell’ultima rata. Come conferma il Comune in una nota, al momento «la situazione debitoria della società pesarese nei confronti del comune tra il totale dell’ultima rata a saldo, gli interessi, gli oneri di costruzione, il pagamento di imposte e tasse ammonta complessivamente a 1.171.077,57 euro».
E’ DURO il commento del sindaco Renata Tosi, critica su questa partita fin dai tempi in cui sedeva tra i banchi dell’opposizione: «Il mancato pagamento dell’ultima rata di I-Cos srl – sbotta – è la dimostrazione che le operazioni speculative come questa, hanno il respiro corto e non danno alcun valore aggiunto all’economia della città. Sono dettate dalla mancanza di responsabilità sociale e sono un esempio di leggerezza di un passato che riemerge con ostinazione» I soldi non arrivano, anche se di fatto una parte degli appartamenti ricavati, una ventina in tutto, risultano già venduti. Tra gli acquirenti ci sarebbero dei russi che li hanno acquistati prima della crisi del rublo. I soldi finora incassati hanno contribuito a rimpinguare il bilancio comunale, finanziando la nuova scuola media alla vecchia fornace, già pagata. A ricordare il benefattore Manfroni è ora solo il nome dato all’anonimo condominio di viale Molari.

Resto del Carlino