Riccione, multe pazze. Mille accertamenti spediti anche a chi aveva già pagato

Strisce_blu_e_multaCartelle pazze, un incubo. Un migliaio di accertamenti sono arrivati nelle case dei cittadini. Vecchie multe fatte dai vigili che vanno pagate, così recita il bollettino. C’è chi si è ritrovato con sanzioni da saldare per 70 euro e chi per 250. A volte il conto è davvero salato, ma la cosa peggiore è che molti dei multati hanno già saldato in passato e non devono nulla al Comune. Altri non si sono ritrovati la ricevuta di pagamento e non sapendo cosa fare si sono fiondati al comando della Polizia municipale per avere spiegazioni. Ieri mattina c’era la fila all’unico sportello a disposizione, con la rabbia dei tanti in attesa da ore, che montava.
Nel pomeriggio l’amministrazione comunale è corsa ai ripari aprendo due sportelli ai quali i cittadini hanno potuto chiedere spiegazioni. «Per tutta la settimana – spiega il vicesindaco Luciano Tirincanti – gli sportelli saranno a disposizione dei cittadini da mattino a sera». Nell’epoca dei pc, il problema nasce da un difetto di comunicazione tra il comando dei vigili e la Sorit. «La lista delle posizioni relative all’anno 2013 inviate alla Sorit nel maggio del 2015 – spiegano dal comando – per quanto riguarda il pagamento di verbali non debitamente saldati, ha evidenziato alcune discrepanze». Tradotto, gli elenchi inviati dal Comune all’ente che riscuote le vecchie sanzioni, tenevano conto anche di chi aveva già pagato, ma il cui iter burocratico non era concluso. Un vero pastrocchio che ha portato il Comune «a richiedere alle Poste la lista dei pagamenti effettuati in passato dai cittadini così che si possa depennare chi ha già pagato. Saremo noi come amministrazione a comunicare a chi ha ricevuto indebitamente il bollettino, che non deve versare nulla».
Molti dei mille non pagheranno un euro, ma come ci ha detto ieri un cittadino verde di rabbia: «Ho trascorso la mattinata e il pomeriggio in fila al comando dei vigili avendo finalmente una spiegazione. Ora so che non devo pagare 222 euro che mi venivano chiesti, ma ho perso una giornata di lavoro».

Il Resto del Carlino