E’ davvero encomiabile lo sforzo che l’on. Pizzolante sta facendo per dare anima e fiato alla candidatura del suo avatar, Carlo Conti. Lo fa con tanto entusiasmo ed instancabile partecipazione. Mobilita ministri e attaché. Non rinuncia ad organizzare cene, incontri, bivacchi e sortite. Insomma ce la sta mettendo tutta. Al punto che ormai è talmente sicuro di sè che come il divino Otelma prevede il futuro e ce lo svela anche. Viaggia nel tempo con la sua fervida illuminazione fantasia ci porta già al 12 giugno. Anche se assai probabilmente sarà per lui un brutto risveglio il suo. Brutto e anche amaro. Non solo perché le sue previsioni si riveleranno solo una “boutade” da campagna elettorale. Ma anche perché gli crollerà il castello di vecchio potere che sta provando, da buon ex socialista, a costruire sulla pelle dei Riccionesi. Ormai sotto l’effetto della sua bulimica logorrea non c’è giorno che non ci regali una sua esternazione. Puntando le sue invettive e le sue mirabolanti riflessioni tutte contro Renata Tosi, nel flebile tentativo di screditarne la figura e l’azione. Intorno a lui il totale silenzio. Il nulla politico e cosmico. E’ lui la sola star, la signorina buonasera, il mattatore, la Greta Garbo di Grand Hotel, la Gloria Swanson di Viale del tramonto. Anche se a guardarlo più da vicino sembra piuttosto uno di quegli imbonitori delle televendite che vanno in onda sulle reti private. Un Aiazzone o un Mastrota qualsiasi, un venditore di pentole, padelle, materassi o macchine usate che prova a piazzare la sua merce, lodandone i pregi e denigrando la concorrenza. E lasciando a Carlo Conti il ruolo di stridula e brillantata valletta che, sempre più sorridente, strizza e ammicca, gigioneggia e si stima, ride e si contorce per presentare rendering di ponti già visti e già vecchi, idee, proposte e progetti per lo più copiati a man basse dal programma del Pd. Tutto questo mentre la vera campagna elettorale, quella degli altri candidati sindaci, va avanti puntando sui programmi, le scelte e le svolte, sui temi cari ai Riccionesi, sul loro benessere e sul futuro di questa città. Ma all’on. Pizzolante questo interessa molto poco. A lui interessa il proscenio e l’applauso. E’ proprio vero la politica è anche spettacolo. E l’on. Pizzolante ne è un capocomico.
Noi Riccionesi