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  • RICCIONE. NOI RICCIONESI “IL PD SBAGLIA L’APPROCCIO”

    Dalla pagina facebook di Noi Riccionesi

    Con una capriola da sprovveduto saltibanco, il Pd di Riccione prova a fare il verso, sbagliando approccio e passo, ai canoni della decrescita felice del M5s e si apre, miseramente scivolando, a considerazioni che lasciano interdetti e senza parole, non solo gli albergatori e più in generale gli operatori turistici della città, ma anche i tanti e semplici cittadini.

    Tutti a chiedersi, ma come si fa a leggere il boom di presenze e di affluenza nel week end pasquale come un dato incontrovertibile che dimostra che per ridare slancio al turismo della città, non vi è alcuna necessità di programmazione né di eventi?

    Basta, dice il Pd, lasciare fare ai negozianti, aprire i caselli, le porte e le finestre della città e aspettare che la gente arrivi in massa e con i portafogli pieni. E’ inutile star lì a pensare o a sforzarsi di pensare ad una politica turistica che coniughi appeal, innovazione e programmazione.

    Tanto dove vuoi che vada la gente, in mezzo a tutto questo caos internazionale? E se poi c’è un gran sole, meglio ancora. Stiamo ancora più fermi, che si suda, pure. Anzi no, apriamo anche i garage e i sottoscala. Come si faceva una volta. Di certo li riempirono di turisti festanti e di famiglie fameliche.

    Lasciamo fare all’improvvisazione del giorno prima. Così allungheremo la stagione a tal punto da dioverci fare anche il riportino. Meglio quindi non spendere soldi in eventi, in comunicazione o in condivisione. Quelle risorse, quei soldi teniamoli per le opere strategiche. Quelle che servono alla città per andare, in monopattino, da Riccione a Rimini e farci pure ritorno.

    Ormai avviato verso i dettami del dudeismo del grande Lebowski, il Pd di Riccione, sulle note di vecchie canzoni dei Creedence Clearwater Revival o degli Eazy Skankers , scopre finalmente la sua anima di oggi. Quella visione del mondo così tanto dudeista, che raccomanda di non lasciarsi prendere troppo dalla voglia di strafare, basta solo aspettare.

    “Dut vo chi vaga?” E non ne fa mistero. Basta guardare come ha avviato, e su quali temi, argomenti e considerazioni sta sviluppando, la sua proposta politica in vista delle prossime elezioni. Un dolce, rilassante ritorno al passato, alla vecchia Riccione fatta di opere inutili e di tanta, tantissima nostalgia canaglia, con una candidata che, insieme a quasi tutte le vecchie ed onorate facce del passato prossimo e remoto, porta con sé tutto il peso, l’immagine, la speranza e le responsabilità di quella lunga egemonia di potere che, come in un sogno, si vorrebbe far tornare per dolcemente riappropriarsi della città.