PESTAGGI, umiliazioni, dileggi e sputi in faccia. Questa per anni è stata la vita coniugale di una giovane donna, il cui marito è stato arrestato ieri pomeriggio dai carabinieri di Misano. C.P., 38 anni, misanese, è ora rinchiuso in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Ha resistito per molto tempo, soprattutto per amore di suo figlio. Ma alla fine non ce l’ha fatta più, e a fatica ha trovato il coraggio di denunciarlo e soprattutto la forza di non ritirare la denuncia, come troppo spesso accade.
Lei non era nemmeno libera di scegliersi che vestito mettersi. A decidere cosa avrebbe dovuto indossare era il marito-padrone, ossessionato da una gelosia che gli faceva controllare la moglie anche quando era al lavoro. Telefonate ed sms continui, quando andava bene. Perchè, ha raccontato la donna nella denuncia, a quel giovane dall’appartenza cordiale bastava poco per diventare una bestia. A testimoniarlo ci sono gli amici, spesso costretti a intervenire per proteggere la giovane da vere e proprie aggressioni in pubblico. Cazzotti, calci e insulti con cui lui rimarcava la sua ‘proprietà’. Non si tirava indietro nemmeno davanti al bambino, costringendo il piccolo a guardare mentre sputava in faccia alla moglie. Più volte era stata costretta ad andare al pronto soccorso per farsi medicare traumi e ferite. E gli stessi amici che cercavano di aiutarla venivano minacciati dal marito. Qualche tempo fa lei è letteralmente scappata di casa, rifugiandosi da un’amica, ma le cose non erano cambiate. Le aggressioni avvenivano ovunque e chiunque fosse presente. Si è calmato solo nelle ultime settimane, quando ha scoperto che la sua vittima l’aveva denunciato. Prima l’ha pregata di ritirare la denuncia, ma quando ha capito che la moglie non l’avrebbe fatto le ha promesso che quando fosse uscito di galera gliela avrebbe fatta pagare.
Il Resto del Carlino