
DIFENDONO a spada tratta la loro scelta. Gli amministratori respingono le accuse degli operatori su outlet e centri commerciali, e sottolineano da un lato le forti ricadute occupazionali che verranno dai nuovi insediamenti, dall’altro gli introiti per le asfittiche casse pubbliche sotto forma di oneri di urbanizzazione, Imu (qui San Marino ovviamente non c’entra) e supestandard: strade, verde, servizi. Ma anche la ‘ripartenza dell’edilizia e fiducia al sistema economico’, come ha dichiarato il parlamentare sammarinese Marino Riccardi, Psd. «Ogni cambiamento fa paura ma il nostro dovere di amministratori e dare libertà di movimento e azioni in città, difendendo il progresso – attacca il sindaco di Riccione, Renata Tosi –. Negare che buona parte di quelle zone artigianali cui noi concediamo il cambio d’uso, non hanno più ragione di esistere, è negare la realtà. Noi daremo l’opportunità, ma si faranno cambi destinazione solo se concretamente si potrà intervenire, perché il mercato lo chiede, se hai un affittuario. Garantendo oneri urbanistici, standard, strutture attrezzate ecc.». La Tosi sottolinea un aspetto: «A differenza di altre situazioni, da noi non ci sarà consumo di territorio. Riutilizziamo l’esistente, è riuso. Non consentiamo la realizzazione ex novo di un complesso. Abbiamo stabilito un tetto massimo, e… chi arriva prima meglio alloggia. Nel senso che se un gruppo o un imprenditore sarà in grado di utilizzare una parte anche importante della metratura complessiva, buon per lui. Lo deciderà il mercato».
«L’outlet può rappresentare un’opportunità di sviluppo – afferma il sindaco di Bellaria Igea Marina, Enzo Ceccarelli – anzitutto per le imprese artigianali locali, ma anche per l’occupazione e l’indotto. Naturalmente chi interviene dovrà conferire superstandar sotto forma di verde attrezzato, viabilità e servizi». Non manca un riflesso sulle imposte locali, leggasi Imu. La struttura, ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Michele Neri, «darà forte impulso a tutto il settore commerciale della città, senza danno al commercio locale». La grandezza e lo stile richiamerà le cittadine commerciali già esistenti, ad esempio quella di Castel Guelfo.
«L’area commerciale potrà decollare – dice l’assessore all’Edilizia di Misano, Fabrizio Piccioni – a patto che i privati migliorino l’accesso alle strutture esistenti e allunghino fino al mare via Del Bianco con un sottopasso». A San Marino il governo si batte da mesi per avere il via libera definitivo sul polo del lusso che dovrebbe sorgere a Rovereta. Un investimento da 105 milioni di euro, due trance, da qui al 2019. Un polo che potrà nuovere fino a 200 posti di lavoro. La convenzione tra l’Eccellentissima Camera del Titano e le due società promotrici è già stata firmata. Ma nel frattempo è nato anche un Comitato contrario al progetto ed è stata avviata una raccolta firme.