Avevano messo a ferro e fuoco tutto il territorio, compiendo tre rapine a mano armata nel giro di tre giorni. Poi avevano lasciato le Marche ed erano pronti a colpire in Romagna. Gli occhi esperti dei carabinieri del Nucleo operativo di Riccione, però, hanno notato quella Jeep Renegade bianca ed un’altra auto, che si aggiravano in modo sospetto per le strade della città. Sono bastati pochi attimi per capire che qualcosa non andava ed entrare in azione.
I militari hanno bloccato una delle due vetture e i due uomini che vi erano a bordo. All’interno della Jeep hanno rinvenuto dei ritagli di articoli di giornale che parlavano di due delle rapine messe a segno giovedì e venerdì, rispettivamente ad Ascoli Piceno e Sant’Elpidio a Mare. E’ stato come un campanello d’allarme a conferma delle supposizioni dei carabinieri, che, controllati i documenti dei due, hanno scoperto trattarsi di pregiudicati appartenenti ad un pericoloso clan di catanesi. La più approfondita perquisizione della vettura, ha permesso poi di rinvenire una pistola. I due sono stati immediatamente fermati e, dalle indagini, è emerso che sono anche gli autori della rapina al Eurospin di Porto Recanati.
A quel punto sono scattate le manette e ora i componenti della cosiddetta “banda della Jeep bianca” si trovano rinchiusi in carcere, in attesa della convalida del fermo. Si cerca un eventuale terzo uomo, colui che era alla guida dell’altra auto sospetta.
La prima rapina era stata messa a segno nel tardo pomeriggio di giovedì quando, in due, armati di pistola e coltello, con il passamontagna in testa, avevano fatto irruzione nell’area di servizio Piceno Nord sull’Ascoli Mare. Uno di loro aveva afferrato un giovane benzinaio e, puntandogli un coltello al collo, si era fatto consegnare l’incasso della giornata. Venerdì sera era toccato al distributore della Total Erg dell’area di servizio Chienti Est di Sant’Elpidio a Mare, lungo l’A-14. In pochi secondi i due malviventi giunti sul posto, sempre a bordo della solita Jeep bianca, incappucciati e con gli occhiali a specchio, avevano usato la stessa tecnica per minacciare il ragazzo che era di turno e sottrargli il marsupio con il denaro.
La banda era tornata in azione il giorno seguente all’Eurospin di Porto Recanati, quando sempre in due, avevano fatto irruzione nel supermercato pieno di gente, avevano puntato la pistola contro una cassiera e l’avevano obbligata consegnare tutto quello che c’era in cassa. Presi i due autori materiali delle rapine, ora c’è il sospetto ci sia un terzo complice che fungeva da palo. Il Resto del Carlino
