Riccione. Pugno di ferro del Prefetto: “Il Cocoricò resta chiuso!”

cocoricòIL COCORICO’ resta chiuso. La decisione del prefetto di Rimini è stata notificata ieri ai gestori del locale che avevano presentato ricorso a Giuseppa Strano, nella speranza che potesse cambiare le carte in tavola. Nessuno si aspettava che lo facesse, e non l’ha fatto, spiegando in una motivazione di sette pagine il perchè la decisione del questore, che ha disposto la ‘serrata’ per quattro mesi, era sacrosanta.
«NELLE motivazioni del questore – spiega il prefetto – non sono stati riscontrati vizi di legittimità, nè nel merito. Il provvedimento si basa su una serie conclamata di fatti gravi e reiterati, ultimo quello della morte del 16enne. E anche la durata della chiusura è sicuramente congrua. E quelli che pensavano di avere vita facile con i loro loschi traffici, in questo modo non l’avranno più. Non c’era nessun motivo per accogliere il ricorso, in questo modo abbiamo ripristinato una situazione di legalità. In questo periodo, i gestori avranno inoltre la possibilità di riorganizzare il locale, scegliendo con cura il personale, gli addetti alla sicurezza, i pierre, e rilanciare così la discoteca come un luogo sano dove far divertire i giovani».
DIFFICILE pensare che il Cocoricò si aspettasse una risposta diversa da questa, e ora l’ultima spiaggia per il patron del locale, Fabrizio De Meis, è il Tar di Bologna, con l’udienza prevista per domani mattina. Una prima risposta, anche questa negativa, c’era già stata qualche settimana fa, quando il giudice bolognese aveva respinto l’istanza di sospensiva presentata dagli avvocati del Cocco. Una risposta, quella del magistrato, che pur non entrando nel merito, aveva concluso che «nel bilanciamento dei complessivi e plurimi interessi deve darsi prevalenza alla tutela della salute e dell’ordine e sicurezza pubblica, rispetto all’esercizio di una legittima attività economica e d’impresa che crea lavoro e costituisce un’attrazione per il territorio».

Fonte: RESTO DEL CARLINO