«LA LEGGE parla chiaro. Le sanzioni che rischiano i due consiglieri comunali vanno da 500 euro a 10mila. Questo perché sono state inasprite negli ultimi anni le multe per gli amministratori pubblici che non presentano i propri redditi». Il presidente del consiglio comunale Giulio Mignani non fa sconti a Fabio Ubaldi del Pd e Filippo Urbinati di Noi Riccionesi. «Sono solo due i consiglieri che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi per l’anno 2014, quando il termine ultimo era fissato al 31 ottobre». Sono passate settimane e dei cinque consiglieri che non avevano rispettato la scadenza, in tre si sono messi in riga depositando la dichiarazione dei redditi, ma due continuano a mancare all’appello.
«Nei casi in questione – prosegue Mignani – viene subito sospeso il gettone di presenza». Ma non è questa la punizione più pesante nella quale possono incorrere. «Per quanto riguarda il municipio, abbiamo segnalato il fatto all’Associazione nazionale anticorruzione, e di conseguenza alla prefettura. Sarà poi questa a decidere se procedere subito con una sanzione che potrebbe essere il doppio del minimo, oppure inviare una diffida ai consiglieri perché si mettano in regola». Saputo del provvedimento Ubaldi si è giusitifcato parlando di «disguido». La presenterò il prima possibile», afferma. Dopo la pubblicazione sulle pagine del Carlino dei redditi il 4 novembre scorso, tre dei cinque consiglieri rimasti nell’ombra hanno depositato la dichiarazione, poi resa pubblica sul sito del Comune.
IN NOI Riccionesi, Lea Ermeti ha dichiarato un reddito di 23.704 euro. Francesco Montalto (Forza Italia) di 3.808 euro. Infine Maria Grazia Gravina, consigliere del Gruppo misto, succeduta a Luciano Achilli, ha dichiarato 11.247 euro. Al gruppo va sommato l’assessore Roberto Cesarini, unico della giunta a non avere rispettato la scadenza del 31 ottobre scorso. Per lui l’imponibile Irpef del 2014 si è attestato a 19.707 euro. Non rimane che attendere gli ultimi due consiglieri comunali per conoscere, come previsto dalla legge, i redditi denunciati, e capire se potranno contendere lo scettro al Paperone in municipio a Roberto Monaco. Considerando amministratori e consiglieri, il più ricco era risultato essere l’assessore Roberto Monaco, primo con appena 52mila euro. Tutti gli altri, dagli albergatori ai bagnini, liberi professionisti, pensionati e dipendenti, non si erano nemmeno avvicinati a quella cifra.
Andrea Oliva
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