Riccione. Scontro sulla variante del Trc «I numeri di Am sono gonfiati»

Trc-640«NON abbiamo mai parlato di muri. Am ha basato i presunti costi della variante su un progetto fatto da loro, diverso da quanto da noi ipotizzato». E’ la premessa del sindaco Renata Tosi. Inizia così la guerra dei numeri tra il Comune e Agenzia mobilità. Per il direttore di Am, Ermete Dalprato, portare a livello stradale il Trc nell’ultimo tratto, «ci costringerebbe a costruire un muro di un chilometro e mezzo per non far ‘crollare’ la massicciata ferroviaria». E’ soprattutto questa cifra a far lievitare il costo con la variante, che per Am arriva a oltre 8 milioni in più. «Am si è spinta molto più in là di quanto da noi sostenuto – dicono dal municipio -. Abbiamo semplicemente chiesto di valutare il transito a livello stradale». Intanto lo stesso Dalprato, in una conferenza fiume, ha presentato nel dettaglio l’analisi dell’impatto portato dalla variante riccionese dando i numeri e sminuendo fino a far scomparire quanto proposto dal Comune con le modifiche infine bocciate dal coordinamento del Trc. «Dal Comune ci sono arrivate 4 proposte diverse solo nel 2014. Non erano progetti, ma semplici stampe fatte da Google, su cui scrivevano con il pennarello». Solo il «26 ottobre scorso ci è arrivata la proposta di variante con alcune tavole in pianta, ma non in sezione. Non si può parlare di progetto, anzi ci è stato presentato come presunto studio di pre-fattibilità, termine che nei Lavori pubblici non esiste. Per non parlare della consulenza dell’ingegnere Del Greco, appena 7 pagine nelle quali mai si offre uno studio, ma solo un parere». Per Am, la sola gestione con semafori intelligenti nei 5 attraversamenti previsti dalla variante, sarebbe costata 750mila euro. Per non parlare dei tempi per approvare delle modifiche, tra uffici e ministero, «di certo svariati mesi che andrebbero pagati in penali all’impresa». Dal municipio replicano punto su punto: «Già non si capisce – interviene il sindaco – come faranno a garantire 24 minuti tra Rimini e Riccione considerato il fatto che i semafori sono già previsti sul tracciato. Detto questo, con i ‘nostri’ 5, i tempi schizzerebbero addirittura a 38 minuti». Nella battaglia di numeri resta una certezza: «I ritardi accumulati, causati dal comportamento dell’amministrazione, sono costati un milione e 635mila euro di danni pagati e da pagare all’impresa» chiude Dalprato.

Resto del Carlino