Il corvo del muretto, come era stato ribattezzato, adesso non ‘canta’ più. O meglio, non scrive più. Un doppio processo lo attende il 12 ottobre dopo l’ultimo rinvio a giudizio che l’uomo ha incassato proprio ieri mattina. Dovrà rispondere di stalking, ingiurie e diffamazione. Accuse, queste, che si vanno a sommare a quelle per lesioni personali per il quale era stato già rinviato a giudizio nei giorni scorsi. Per piu’ di anno i muri di Riccione erano stati tappezzati da scritte volgari ed ingiuriose contro tre professionisti della Perla verde e contro le loro rispettive consorti. I tre (assistiti dall’avvocato Stefano Caroli) nel 2013 avevano subito sporto denuncia contro ignoti e nello stesso tempo si erano messi sulle tracce del misterioso ‘corvo’ del muretto che li insultava e minacciava.
I tre non si erano mai conosciuti prima, non avevano nulla in comune se non un misterioso personaggio che li stalkizzava e li insultava. E, una sera, esattamente il 20 febbraio 2013, i tre, al termine di una delle tante ronde che avevano organizzato per scovarlo, lo avevano sorpreso sul fatto. Lui, Luca Milani, 48enne, è stato ‘beccato’ mentre, secondo i tre professionisti, sarebbe stato in procinto di realizzare un altro affresco sul muro al parco delle magnolie con tanto di nuovi insulti verso i tre professionisti. Ne era nata una violenta colluttazione con il risultato che gli unici a finire indagati per lesioni erano stati solo i tre professionisti riccionesi, denunciati dallo stesso Milani.
Ma, dopo una lunga battaglia legale, anche Luca Milani, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù, è comparso davanti al gip, Sonia Pasini, per rispondere di stalking, ingiurie, diffamazione e lesioni personali.
Infatti, in un primo momento il piemme titolare dell’inchiesta aveva chiesto l’archiviazione per Milani per gli insulti murali, ma il gip dell’epoca, di parere opposto, aveva disposto un’imputazione coatta che l’ha portato ieri al rinvio a giudizio. Lo stesso Milani nei giorni scorsi era stato rinviato a giudizio per lesioni personali.
Anche i tre professionisti, a loro volta, devono rispondere di lesioni gravissime aggravate: nella colluttazione di quattro anni fa Milani aveva riportato la peggio con ben 20 giorni di prognosi. Il Resto del Carlino
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