UNA vera e propria spedizione punitiva ancora avvolta nel mistero, quella che si è consumata l’altra notte nel parcheggio del ‘Bikini’, a Cattolica. Vittime, un romeno e un albanese, mentre dall’altra ‘parte’ c’erano tre italiani, probabilmente napoletani, armati di pistola, che i carabinieri della Compagnia di Riccione stanno ancora cercando. Il sospetto però è che neanche le vittime stiano raccontando tutta la verità, perchè continuano a sostenere di non averli mai visti prima. E, dal momento che secondo i carabinieri non è la prima volta che il locale è al centro di ‘problemi’, annunciano l’intenzione di chiederne la chiusura.
L’ALLARME al 112 arriva verso le 3. Nel parcheggio del locale a ridosso delle ‘Navi’ c’è un giovane a terra. E’ un romeno di 20, con la testa che sanguina per un colpo ricevuto con il calcio di una pistola. Il ragazzo viene portato in ospedale e racconta che si trovava all’interno del Bikini, quando era stato avvicinato dai tre italiani che gli avevano intimato di uscire. «Dobbiamo parlare», si erano limitati a dire. Lui non li conosceva e quando gli aveva chiesto il perchè, quelli lo avevano trascinato fuori nel parcheggio. In suo aiuto era corso l’amico, un coetaneo albanese, che però era stato prelevato dagli italiani e chiuso in macchina. Poi avevano pestato lui, colpendolo con violenza alla testa con quella che sembrava una pistola. Non sa che fine abbia fatto l’amico. Ma l’albanese si fa vivo di lì a poco sul cellulare del romeno: «Mi hanno appena scaricato». Questo viene invitato dai carabinieri ad andare subito in caserma, e qui conferma la versione dell’altro. Quando aveva visto quegli uomini trascinare fuori l’amico, li aveva seguiti nel parcheggio, ma era stato portato con la forza dentro una macchina. Era rimasto lì sequestrato, mentre quelli davano una ‘lezione’ all’amico, poi l’avevano trascinato in giro in macchina per scaricarlo un’ora e mezza dopo nella zona di Riccione.
GLI investigatori non sembrano avere molti dubbi sul fatto che l’aggressione dell’altra notte sia stata una vera e propria spedizione punitiva, quei tre erano stati mandati da qualcuno per saldare dei ‘conti’ o dare un avvertimento, ma sull’esatto movente dell’agguato è ancora buio fitto. Le due vittime sostengono di non conoscerli, e di non avere idea del perchè sono stati aggrediti, anche se il vero obiettivo era decisamente il giovane romeno. Ma i militari stanno anche valutando la posizione del locale di cui sarebbero intenzionati a chiedere la chiusura al questore anche per fatti pregressi.
Fonte: RESTO DEL CARLINO