TUTTI UNITI, anzi no. Per i sindaci della Valconca, di Misano, Cattolica, Coriano e San Giovanni, un solo distretto che riunisca i tutti i comuni della zona sud e pianifichi le azioni in campo socio-sanitario e negli altri settori strategici non basta più. Ne servono almeno due: uno per Riccione e gli altri comuni della costa e quelli limitrofi (vedi Coriano e San Giovanni), l’altro per i 9 comuni della Valconca, che potrebbero diventare 8 nel 2016 se Monte Colombo e Montescudo si fonderanno tra loro.
Eppure, Renata Tosi e Vallì Cipriani hanno risposto picche alla proposta, spiazziando tutti gli altri sindaci presenti alla riunione convocata dal presidente dell’Unione della Valconca Riziero Santi. Per le due prime cittadine di Riccione e di Montefiore lo ‘sdoppiamento’ del distretto (in due ambiti territoriali distinti) non s’ha da fare. «La trasversalità e l’ampiezza del voto dei sindaci di ieri – attacca Santi – contrari solo quelli di Riccione e Montefiore Conca, dimostra come la questione non sia più politica ma amministrativa. I sindaci vogliono un ambito autonomo della Valconca e uno della costa, perché il distretto unico per tutti e 14 i comuni finora si è dimostrato inefficace sul piano organizzativo, funzionale, ed anche economico e finanziario visto che i contributi regionali e nazionali sono sempre più indirizzati alle unioni di ambito». I sindaci si rivedranno la prossima settimana per definire l’atto che sarà portato poi al voto nei vari consigli comunali entro il 20 ottobre. La richiesta dei due distretti sarà formalizzata in Regione entro il 15 novembre e dal 1 gennaio 2016 i comuni della Valconca agiranno in maniera autonoma rispetto a quelli della costa.
Resto del Carlino