Riccione. «Spenderemo due milioni di euro per abbellire le stazioni del Trc»

Trc-640«IL TRC c’era e c’è», quindi «lo integreremo con la città, riqualificando intere aree. E alla fine le stazioni del metrò saranno luoghi belli grazie a un investimento di 2,3 milioni di euro per le 11 fermate e le opere complementari». Siamo a Rimini, non a Riccione, e il sindaco Andrea Gnassi non si arrende ai muri. «I muri li abbiamo anche noi ma useremo il Trc per riqualificare intere aree di Rimini». Per riuscirci sono pronti i progetti che coinvolgono i nodi nevralgici attraversati dal percorso sul quale viaggerà il bus.
«ALLA STAZIONE riqualificheremo l’area». Basta spostarsi di poche centinaia di metri ed eccoci arrivati al parco Cervi. «Vi sorprenderemo – dice Gnassi – In questa zona abbiamo pensato a un giardino botanico». L’investimento prevede interventi di abbellimento in tutte le fermate, ma è su via Chiabrera che il sindaco e gli uffici, coordinati dal dirigente Alberto Dellavalle, stanno puntando. L’asse che dalla zona ospedale porta al mare verrà completamente rivisto. Una sola corsia in direzione mare e una in direzione monte. Sul sedime stradale troveranno posto due piste ciclopedonali e al centro della carreggiata poco prima del sottopasso, aree per la fermata di bus che si integreranno con il Trc. Il tutto sarà completato da una migliore accessibilità del parcheggio lato sud che servirà la fermata del metrò.
«SU QUESTA AREA c’è l’interesse di una ventina di albergatori che all’interno del progetto del Parco del mare vorrebbero realizzare un parcheggio multipiano. Sarà uno snodo importante che permetterà ai turisti di avere un servizio per spostarsi lungo la riviera arrivando alla Domus del chirurgo o a Riccione. Inoltre andremo a rivedere il sottopasso rendendolo bello, giocando con i materiali». Un sogno? «Non scherziamo. Partiremo con le procedure e in primavera vedremo i primi risultati». Riassumendo: più servizi, ambienti gradevoli, verde e cemento ‘trasfigurato’ grazie a nuovi materiali. Una progettazione che rientra nel solco inaugurato con il consiglio comunale del 2013, «quando approvammo la variante taglia cemento. Per due anni siamo andati in tribunale. Ci dicevano che non si potevano toccare i diritti acquisiti di chi voleva costruire, ma oggi si vedono i risultati. Nell’area ex Corial erano previsti 36mila metri quadrati di spazi e capannoni. Oggi potranno partire con i lavori costruendo non più di 18.677, circa la metà. E non verrà tagliato un metro quadrato di standard a parcheggio e verde».

Resto del Carlino