Riccione. Stroncato a sedici anni dall’ecstasy L’inchiesta si sposta a Perugia

lamberto-lucaccioniDA RIMINI a Perugia. E’ questa la strada che si appresta a prendere l’inchiesta sulla morte di Lamberto Lucaccioni, il ragazzino di 16 anni di Città di Castello, stroncato da un’overdose da ecstasy dopo una serata trascorsa al Cocoricò di Riccione il 19 luglio scorso. Infatti il fascicolo sul suo decesso potrebbe essere inviato alla Procura di Perugia.
È probabile, infatti, che la Procura di Rimini, che indaga per morte conseguente ad altro reato, decida che la competenza passi a quella di Perugia perché la prima cessione di stupefacente al minorenne era avvenuta proprio nella cittadina umbra di Città di Castello.
Unico indagato per questa morte assurda resta un 19enne, anche lui di Città di Castello, Tommaso Calderini, fratello di un amico di scuola di Lamberto, che confessò ai carabinieri di Riccione di essere stato lui ad aver dato la droga al ragazzino. Il 19enne ha ancora l’obbligo di dimora nelle ore notturne, ossia dalle 22 alle 7 di mattina.
NEL FRATTEMPO il Cocoricò ha finito di scontare i quattro mesi di chiusura punitiva voluti dalla questura di Rimini dopo la tragica morte di Lucaccioni. Il 5 dicembre prossimo la discoteca, considerata un punto di rifierimento da migliaia di giovani in Italia e all’estero, tornerà in pista, interrompendo un digiuno che dura dallo scorso agosto. Tante le novità che attendono i clienti della piramide. Nelle scorse settimane il patron Fabrzio De Meis aveva infatti annunciato la volontà di organizzare delle serate dedicate esclusivamente agli under 18, durante le quali sarà rigorosamente proibito l’alcol. Nelle altre serate, invece, l’ingresso ai minorenni sarà vietato.
Ma lo staff del locale ha annunciato anche nuove misure sul fronte della lotta alla droga e un giro di vite in termini di sicurezza, oltre all’introduzione di speciali zone di decompressione, aree nelle quali la clientela potrà rilassarsi lontano dal frastuono della pista da ballo.

Resto del Carlino