I ‘furbetti’ della tassa soggiorno nel mirino del Comune di Cattolica. Sono 22 gli albergatori che, al 31 gennaio scorso, risultavano non in regola con il versamento dell’imposta per l’anno 2016. In quasi tutti i casi, fanno sapere dagli uffici di Palazzo Mancini, si tratta di versamenti non effettuati o inferiori a quanto dichiarato dagli stessi gestori delle strutture ricettive. Altri si sono presentati autonomamente in municipio per regolarizzare la loro posizione. Per gli imprenditori inadempienti scatterà ora la procedura di messa in mora, così come previsto dal regolamento. Nelle prossime settimane proseguiranno i controlli da parte dell’amministrazione comunale, e saranno presi in considerazione anche affittacamere ed appartamenti.
Ammonta a circa un milione di euro l’incasso messo in preventivo dal Comune per quanto riguarda la tassa di soggiorno. Una somma che la giunta pentastellata si è impegnata a investire in interventi di manutenzione e recupero della città, ma anche in promozione e valorizzazione turistica. A Cattolica i gestori delle strutture devono presentare, entro il mese successivo alla fine di ciascun trimestre, il numero di visitatori che hanno soggiornato, il numero delle persone esenti e l’imposta incassata complessivamente. Mentre entro il 31 gennaio occorre notificare al Comune una dichiarazione annuale con il dettaglio trimestrale dei pernottamenti e delle somme versate. «Il nostro ufficio tributi sta facendo un lavoro ottimo per quanto riguarda il recupero dell’evasione – spiega il sindaco di Cattolica, Mariano Gennari – La sinergia con la Guardia di Finanza negli ultimi anni sta incominciando a dare i suoi frutti. Di grande importanza anche la collaborazione con l’Associazione albergatori. Per quanto riguarda la tassa di soggiorno, non è affatto nostra intenzione colpevolizzare una determinata categoria. Casi di inadempienza si verificano un po’ per tutti i tributi. La volontà dell’amministrazione è quella di recuperare le somme dovute, senza però criminalizzare gli operatori ritardatari. Anche perché capiamo che alcuni di loro si trovano in difficoltà economiche oggettive. In linea generale tendiamo a favorire la strada del ravvedimento operoso, magari adottando come possibile soluzione il pagamento rateizzato dell’imposta» conclude il primo cittadino. Il Resto del Carlino