Riccione. Tosi arruola il super ingegnere Henry Del Greco per ”cambiare faccia a questo TRC”

tosiUn super tecnico per riuscire a modificare il Trasporto rapido costiero.

Il sindaco Renata Tosi non si arrende. Anche senza pini all’orizzonte, spezzati dall’arrivo delle ruspe, continua la battaglia contro chi vuole portare fino in fondo questo metrò di costa.

Per scardinare le certezze di Agenzia mobilità, del Comune di Rimini e della Regione, il sindaco ha pensato bene di chiedere una consulenza a un tecnico. Non si tratta di un ingegnere qualsiasi. La Tosi è andata a cercare il proprio tecnico al Ministero dei trasporti. Lo stesso ministero che ha dato il via libera al progetto del Trc.

Il tecnico si chiama Henry Del Greco, nato in Venezuela 55 anni fa, con una lunga esperienze al ministero, dove è funzionario di II fascia, in progetti legati alla mobilità.

Un curriculum di peso sul quale non si possono elevare dubbi. E’ il consulente perfetto, secondo il primo cittadino riccionese, per tentare di scardinare un progetto contro il quale si è già scontrata senza ottenere nulla.

«Abbiamo semplicemente ritenuto – spiega lei stessa – che dovevamo mettere in discussione, in modo critico, quanto noi stessi avevamo fatto. Quando abbiamo proposto una variante al progetto chiedendo di prevedere un cambio di tracciato, mentre per la parte restante quella lungo la ferrovia si chiedeva di scendere a livello stradale con semafori intelligenti, al tavolo di coordinamento del Trc ci dissero che era una variante essenziale e pertanto non poteva essere presa in considerazione.

Così abbiamo chiesto all’ingegner Del Greco un parere che prendesse, quindi, in considerazione questa ipotesi e migliorie al progetto». Il sindaco si ferma qui, senza sbilanciarsi oltre. A breve il tecnico presenterà la propria relazione, con la speranza della giunta di poter riaprire un fronte che sembrava inespugnabile. Anche senza pini da difendere, per la Tosi non tutto è perduto.

«Penso a un cambiamento tutto sommato semplice, quello di far scendere il mezzo a livello stradale così da evitare la costruzione di due costosissimi ponti al porto e in viale Verdi». Ma le battaglie hanno un costo.

Così dopo le migliaia di euro pagate all’avvocato che avrebbe dovuto fermare, nelle intenzioni della giunta, l’avanzata del cantiere, senza tuttavia riuscirci, anche il lavoro dell’ingegnere ha un prezzo: 7.500 euro. «E’ molto?

Trattandosi di consulenze di questo tipo non mi pare – chiude il sindaco –. Anzi ricordo che per un progetto relativo ad alcuni box per cani in un ‘hotel’ a quattro zampe, nella precedente legislatura il Comune pagò circa 20mila euro».

Il Resto del Carlino