NON SOLO ADDIO ai pini e alle magnolie che davano il nome all’omonimo viale. Il Trc si è divorato anche il giardino all’interno della stazione. In poche ore tutte le piante sono state spazzate via dall’inesorabile pinza meccanica. Ieri il risultato era sotto gli occhi di tutti i riccionesi: strada e giardinetto a ridosso del primo binario trasformati in una landa deserta. Questa è la prima ‘cartolina’ che comparirà d’ora in poi agli occhi di chi arriverà a Riccione in treno. E non manca la beffa: Agenzia Mobilità ha lasciato in piedi un solo pino, accanto al bar della stazione. Un caso surreale, tragicomico. Am, che ha trattato come carta straccia la lettera del sindaco che voleva salvare le magnolie trapiantandole altrove, ora chiede alla Tosi cosa fare di quell’albero solitario. Vuole sapere se deve eliminarlo (visto che nel 2007 la Prefettura per motivi di sicurezza, come altrove aveva ordinato di eliminare tutte le piante a ridosso della ferrovia), o se lo deve lasciare lì. In quest’ultimo caso vuole rassicurazioni sulla staticità, per non assumersene la responsabilità in caso di caduta. Vicenda fantozziana.
INTANTO i residenti sconvolti si chiedono quanto andrà avanti il cantiere, dato che le scadenze negli altri tratti non sono mai state rispettate. Preoccupa il fatto che a lavorare si vedano pochi operai. «Questo è un fatto, lo vediamo tutti che al cantiere lavorano ni pochi, e i lavori vanno a rilento – mastica amaro il sindaco Renata Tosi – Purtroppo il cronorogramma del Trc cambia alla velocità del suono e non si capisce perché. Non si riesce a entrare nelle corde di quest’opera, che cambia di continuo il programma, i mezzi, la realizzazione dell’infrastruttura: è tutto work in progress, la situazione è tragica».
IL SINDACO fa fuoco e fiamme anche per la tratta del Trc Rimini centro-Rimini fiera, che servirebbe come il pane visto che il traffico sulla Ss16 scoppia. «Per andare in fiera a Ttg e Sun a Rimini ho impiegato un’ora e mezza – sbotta – Perché stranamente i 516mila euro di quella tratta sono stati dirottati sulla tratta di Riccione? Quando si cambiano i numeri va avvisato il comitato interministeriale del Cipe. Sta di fatto che il Trc é un pozzo di San Patrizio. Nessuno ci ha ancora detto come verrà gestito. I nuovi veicoli elettrici con batterie di vecchia generazione, fuori tracciato non hanno autonomia neppure per arrivare a Misano. Questo è un Trc vintage». In ogni caso la Tosi lotta ancora per far passare la sua variante al Trc, rivolgendosi direttamente al Ministero. Se ne dovrebbe occupare il tavolo di coordinamento del Trc, ma «visto che Am ha fatto tante varianti senza coinvolgerci, perché sedime e soldi sono sempre quelli» , allora anche il sindaco intende bypassare il tavolo e rivolgersi direttamente a Roma. «Il muro – conclude sarcastica la Tosi – m’impegno a demolirlo anch’io». Non sarà difficile visto che un pezzo è crollato da solo.
Resto del Carlino