OCCHI sgranati nel vedere un pullman passare per la prima volta su quella lingua d’asfalto, ormai terminata, tra le case e i binari della ferrovia. Chi vive a ridosso del tracciato del Trc, il trasporto rapido costiero, ieri ci guardava così. Il tour organizzato da Agenzia mobilità ci ha permesso di visitare le zone di cantiere partendo dalla stazione ferroviaria di Rimini, dove è stato realizzato il capolinea, e la zona Marano a Riccione, fino a dove il mezzo che ci trasportava è potuto giungere. Siamo passati a fianco del parco Cervi, facendoci poi ‘piccoli’ per superare la lingua di asfalto tra i binari e le vecchie Officine ferroviarie, fino ad arrivare ai balconi affacciati sul tracciato, che sfiorano i mezzi in transito, e per questo andranno demoliti.
Andiamo con ordine. Alla stazione riminese il capolinea è ormai definito. Qui il percorso è a doppia corsia. Si viaggia ‘larghi’, ma l’illusione dura poco. Superata la fermata del parco Ausa, la corsia diventa unica. Tuttavia le opere collaterali hanno permesso di ricavare una pista ciclabile accanto al percorso, che collega il parco a via Tripoli. E’ in questo tratto che il bus taglierà i binari della ferrovia che portano alle Officine. Verrà allestito un passaggio a livello, ma per i treni, non più di tre o quattro alla settimana, spiegano in Am. Superato viale Tripoli è meglio non guardare fuori dal finestrino. Lo spazio di transito è risicato. A destra c’è il muro delle Officine: rovinato e abbandonato, con sopra ferri arrugginiti che reggono il filo spinato. Scorci che rimandano a immagini viste sui libri di storia sulla guerra. Superata via Pascoli si arriva in una delle zone più ‘calde’: via Lagomaggio e via Serra. A tratti si ha la sensazione di essere nelle case dei residenti, tanto sono vicine. Alcuni muri distano pochi centimetri dal new jersey protettivo. I balconi quasi vi si appoggiano. Pensare di sfrecciare a 70 chilometri orari, velocità di punta del mezzo, lascia perplessi. Arrivati in via Chiabrera troviamo il primo snodo. Il mezzo può uscire in strada sfruttando una rotonda. Risaliti sul bus passiamo via Catania e vediamo una casa, letteralmente tagliata per fare posto al bus. All’altezza di Fiabilandia gli spazi si allargano. Poi la strettoia con la stazione di Miramare prima di proiettarci in via Cavalieri di Vittorio Veneto. Incontriamo il secondo snodo che permetterà al mezzo di uscire dal tracciato. Risaliamo alla volta di Riccione sfruttando le due ampie corsie. Si viaggia comodi godendosi il paesaggio, al contrario delle strettoie riminesi. Ma l’illusione dura poco. Prima del sottopasso di via La Spezia ci fermiamo perché i lavori sono in ritardo. Guardiamo da strada pubblica il cantiere in viale Verdi e quello tra viale Rimini e il porto. Poi il ritorno. Riprendiamo il tracciato del Trc in via Cavalieri di Vittorio Veneto. Nonostante alcune parti sterrate e la bassa velocità, in 11 minuti siamo in stazione. Il primo viaggio sul Trc è finito.
Resto del Carlino