Riccione. Trova il fratello dopo 30 anni: «Grazie alla tv potrò riabbracciarlo»

miamadre_1-991e9IL DESTINO li aveva separati poco dopo la nascita, quando finirono in due istituti per essere adottati. Nel tempo hanno trovato una nuova famiglia, ma a 8mila chilometri l’uno dall’altra e con l’Oceano in mezzo. Dopo trent’anni Ariel Leedom, 35 anni), insegnante, e Yamilet Piccioni, 37 anni, psicologa, originari di Santiago del Cile, mercoledì s’incontreranno a Riccione, dove lei vive dopo l’adozione. A riprendere l’emozionante momento sarà Discovery Channel. A Riccione seguirà l’intera giornata dei fratelli, compreso il concerto organizzato dal Coro lirico Perla Verde del quale fa parte Yamilet.
Yamilet quando siete stati separati?
«E’ successo quando avevo tre anni. Io e mio fratello, i più piccoli della famiglia in grande difficoltà, siamo stati dati in adozione, mentre altri due fratelli e tre sorelle sono rimasti a casa».
Dove l’hanno portata?
«Nell’istituto militare Aurora, in Cile, retto dalla polizia boliviana. Lì vigeva una disciplina da caserma che lascio immaginare come fosse. Poi sono stata in altri istituti e famiglie, finché a nove anni l’albergatore Bruno Piccioni e Adriana Gallo mi hanno adottata».
Come sono arrivati a lei?
«Tramite suor Francesca, religiosa italiana che stava in Bolivia, ma che in quel momento era in Cile, e un mio zio. Da allora vivo a Riccione».
E non ha più visto i suoi familiari?
«No, i miei genitori adottivi mi hanno sempre chiesto se intendevo incontrarli, ma non me la sentivo. Quella ferita era troppo grande».
Poi cos’è successo?
«Mio fratello Marco ha insistito perché mi iscrivessi a Facebook, così un giorno navigando ho trovato il nome di mia sorella Brenda, che però non ha risposto alla richiesta d’amicizia, forse perché usavo un nome fittizio. Ho anche scoperto che con lo stesso cognome era presente un ragazzo, Ariel. Abbiamo iniziato a chattare, raccontandoci la nostra vita, finché lui si è reso conto che eravamo fratelli».
E’ stata una gioia?
«Grandissima. Anche perché attraverso lui sono riuscita a contattare tutti gli altri fratelli. So che i miei genitori naturali sono vivi, ma mio padre è in ospedale, perché sta molto male. Io e Ariel, che vive a Des Moines, capitale dell’Iowa negli Stati Uniti avremmo voluto incontrarci, ma il viaggio non è economico».
Quindi?
«Mio fratello ha contattato Discovery Channel che si occupa queste storie e che pagherà il viaggio ad Ariel. Lo andremo a prendere mercoledì a Bologna, poi verrà a Riccione per raccontare la nostra storia. Simao fieri di avere origini Mapuche, un popolo originario del Cile che ancora lotta contro i conquistadores».

Resto del Carlino