“È con la determinazione di chi vuole trasformare la preoccupazione in azione che mi rivolgo alla nostra comunità. Solo pochi giorni fa abbiamo visto i nostri giovani protagonisti della festa per i 103 anni della città di Riccione: entusiasmo, creatività, lavoro di squadra. Quando i ragazzi hanno un progetto e sono affiancati da figure di riferimento positive, sanno esprimere il meglio di loro stessi.
Ma la notte di Halloween un grave episodio di violenza in viale Virgilio – il ferimento di un quattordicenne da parte di un coetaneo armato di coltello – ci ha ricordato che non possiamo abbassare la guardia.
Non è un semplice fatto di cronaca: è un segnale d’allarme che chiama tutti noi a una riflessione profonda.
Il fatto che un ragazzo di 14 anni senta il bisogno di portare con sé un’arma e sia pronto a usarla rivela un disagio educativo e ambientale che riguarda l’intera società.
Sappiamo che non tutti i giovani hanno le stesse opportunità, e per questo l’Amministrazione comunale – ringraziando la Polizia locale per il costante presidio del territorio e il tempestivo intervento che ha evitato che la situazione degenerasse – ribadisce che la sola repressione non basta.
Serve una risposta collettiva, un patto educativo che unisca famiglia, scuola, istituzioni e cittadinanza nella trasmissione dei valori fondamentali: rispetto, legalità, empatia, vita.
Per questo stiamo rafforzando il nostro impegno su tre pilastri fondamentali:
1-Monitoraggio e intercettazione per tutti. Continuiamo a individuare e sostenere precocemente le situazioni di disagio. Abbiamo potenziato negli ultimi tre anni gli sportelli psicologici nelle scuole e sul territorio, aumentando le ore con i professionisti presenti. L’educativa di strada è un’attività che svolgiamo in particolare nei quartieri potenzialmente più problematici, con l’obiettivo di supportare i gruppi spontanei attraverso la relazione con l’educatore. Inoltre, il sostegno alla genitorialità, offerto alle famiglie a partire dall’età del nido, attraverso i Servizi educativi, trova nella fascia dell’adolescenza un presidio aggiuntivo garantito dal Centro per le famiglie.
2-Offerta di alternative di partecipazione positiva. Con il progetto Giovanidappertutto abbiamo creato centri giovani diffusi e proposte laboratoriali di interesse dei ragazzi. Il Gruppo educativo territoriale (Get) è invece una proposta stabile extrascolastica dove bambini e ragazzi si incontrano per stare insieme e svolgere i compiti. Il supporto ai compiti è anche offerto attraverso laboratori specifici nelle scuole secondarie di primo grado riccionesi che rimangono aperte nel pomeriggio. Ora stiamo lavorando, insieme al Tavolo Giovani, per la realizzazione del nuovo spazio di creatività e inclusione nell’area dell’ex mattatoio a San Lorenzo con l’obiettivo di ampliare ulteriormente gli spazi di aggregazione sani.
3-Educazione al conflitto e all’affettività. E’ indispensabile insegnare ai giovani a gestire emozioni e conflitti senza violenza. La scuola svolge già quotidianamente questa funzione educativa, supportata da iniziative e proposte progettuali – penso ad esempio ai laboratori teatrali e di alfabetizzazione emotiva – in collaborazione con le associazioni del territorio. Chiediamo che l’educazione all’affettività, che già viene garantita dalle scuole nell’ambito della loro autonomia, diventi parte strutturale dei programmi scolastici, ma per questo sarebbe necessario un intervento legislativo. E chiediamo al Governo di agevolare anziché ostacolare queste opportunità sempre più necessarie.
In ogni ambito, dalla famiglia alla scuola, dai luoghi di aggregazione agli spazi di dibattito pubblico, è inoltre fondamentale che gli adulti siano i primi a promuovere linguaggi e comportamenti non violenti. Siamo tutti chiamati a mostrare esempi positivi di modalità relazionali e linguaggi costruttivi e pacifici, abbandonando il clima di odio e la comunicazione aggressiva che stanno caratterizzando troppi contesti, da quello locale a quello internazionale, per non parlare di ciò che avviene sui social network. Ciascuno deve sentirsi responsabile dei propri comportamenti reali e virtuali.
Il benessere e la sicurezza dei nostri ragazzi non sono negoziabili. A Riccione il nostro impegno è massimo e continuo ma sappiamo – perché episodi come quello della serata di Halloween ce lo ricordano – che possiamo e dobbiamo fare sempre di più.
A nome dell’Amministrazione comunale esprimo la più sincera vicinanza al giovane ferito e alla sua famiglia, e rinnovo la promessa di investire, con coraggio e concretezza, nel futuro dei nostri ragazzi — perché una comunità cresce solo se sa proteggere e valorizzare le sue nuove generazioni”.
Comune di Riccione













