Riccione. Villa Mussolini in vendita, Paolini (FdI) all’attacco: “Silenzio grave dal Comune. Perché la sindaca ha taciuto?”

La vendita di Villa Mussolini da parte della Fondazione Carim accende lo scontro politico a Riccione. A lanciare l’attacco è il capogruppo di Fratelli d’Italia, Stefano Paolini, che in un duro comunicato accusa l’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Daniela Angelini di aver tenuto nascosta l’operazione. Il nodo della questione non è la vendita in sé, ma il “gravissimo silenzio” con cui sarebbe stata gestita, senza informare né il Consiglio comunale né la città.

In una nota diffusa oggi, Paolini esprime il suo sdegno dopo aver appreso la notizia dagli organi di stampa. “Con stupore apprendiamo che la Fondazione Carim, legittima proprietaria dell’immobile in questione, ha posto in vendita la Villa Mussolini”, afferma il capogruppo di FdI. “Si tratta, come noto, di un bene di enorme valore storico e culturale di cui il Comune di Riccione ha goduto nel tempo in comodato d’uso gratuito, essendo tra l’altro anche proprietario del parco annesso”.

Pur riconoscendo il diritto della Fondazione a vendere, Paolini punta il dito contro l’amministrazione. “La cosa incredibile oggi, ed è questo il senso delle nostre rimostranze, è che il Comune di Riccione abbia tenuto nascosta l’intera operazione di cui crediamo fosse certamente a conoscenza da tempo”, scrive Paolini. “Mai nella sede più opportuna, il Consiglio comunale, sono arrivate da parte dell’amministrazione informazioni in tal senso. Tutto tenuto nascosto nelle segrete stanze”.

L’attacco si fa poi diretto alla prima cittadina. “Sindaco Angelini, cosa le costava fare parola della cosa? Ne abbiamo sentite talmente tante da farci accapponare la pelle e non ci dice nulla della Villa Mussolini in vendita?”. Paolini avanza anche un’ipotesi più grave: “O forse non ne era al corrente? Non vogliamo nemmeno pensare all’ipotesi che il sindaco non ne fosse informata. In caso contrario sarebbe l’ennesima dimostrazione di quanto poco venga tenuta in considerazione”.

Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia, la scelta della gara pubblica è un segnale inequivocabile. “Ritengo gravissimo che la Angelini non abbia cercato di evitare la gara pubblica: all’asta Villa Mussolini non ci doveva arrivare”, dichiara Paolini. A suo avviso, questo “è il segnale che il Comune di Riccione non ha la minima intenzione di partecipare, e quindi di comprare, altrimenti si sarebbe scelta la strada della trattativa privata”.

Fratelli d’Italia chiede quindi “chiarezza e risposte” e annuncia che si rapporterà subito con Fondazione Carim “per seguire con attenzione l’iter di vendita”. L’affondo apre così un nuovo fronte di scontro politico, con l’amministrazione Angelini ora chiamata a rispondere sul futuro di uno degli immobili più simbolici e discussi di Riccione.