PETRIANO – Le colline della frazione di Gallo, nel Comune di Petriano sono così belle da essere state scelte, nel 2009, per raccontare le Marche in uno spot finanziato dalla Regione. È il premio oscar Dustin Hoffman a recitare l’Infinito di Leopardi mentre cammina tra le valli del Montefeltro. Un paesaggio verde il cui destino, oggi, sembrerebbe legato alla costruzione di una maxi discarica a cielo aperto da 5 milioni di metri cubi. Il progetto nel quale prima Marche multiservizi (Mms) ha messo dentro i piedi e che ora più nessuno vuole.
Operazione Riceci, la responsabilità politica
Ma riavvolgiamo il nastro. La multiutility pesarese decide di comprare, nel dicembre 2022, il 40% del capitale sociale di una società riminese, Aurora srl, che a febbraio 2023, due mesi dopo, compra i terreni in località Riceci, nel comune di Petriano, e presenta il progetto di una grande discarica. Terreni che la stessa Aurora aveva già opzionato a ottobre 2022, come scrive il Corriere Adriatico. Era già noto, dunque, che Aurora, fondata da un imprenditore di San Marino, Ambrogio Rossini, e controllata dalla società del Titano Ecoservizi srl, avesse lo scopo di costruire un nuovo sito di rifiuti. Marche Multiservizi quindi ‘sposa’ il progetto. Almeno all’inizio.
Chi ha preso questa decisione? Il Cda di Marche multiservizi, composto da nove consiglieri. Quattro espressi da Hera spa, e cinque dagli azionisti pubblici (che detengono oltre il 53% delle quote): la Provincia (8,6%), il Comune di Pesaro (25,5%), il Comune di Urbino (3,9%) e tutti gli altri Comuni della provincia (13,2%). Come si legge sul Il Resto del Carlino – i rappresentanti della Provincia “votarono la discarica senza fiatare”. Con lui tutti gli altri, quindi sia i consiglieri di Hera (la proposta della discarica è dell’amministratore delegato Mauro Tiviroli) che quelli di Provincia, Comune di Pesaro, di Urbino e degli altri comuni. Fa eccezione Margherita Pedinelli, che rappresentava i piccoli comuni, e che non era presente al voto. Pedinelli si è dimessa dal Cda di Mms per protesta. Mms spende quasi 25 milioni di euro per le quote, circa 3 milioni vanno a Ecoservizi. A confermalo è il bilancio 2022 di Mms.
Quando si viene a sapere che una controllata pubblica (Mms) ha comprato il 40% di una società (Aurora) controllata da un’altra società con sede a San Marino per costruire una mega discarica sulle colline di fronte a Urbino, l’opinione pubblica non la prende bene. E comincia lo scaricabarile. La Regione è contraria, l’assessore Stefano Aguzzi non manca di esternarlo. Alla progetto avanzato da Aurora, il Genio civile regionale risponde con osservazioni, trova criticità da sanare. E Aurora ricorre al Tar.
I soci pubblici di Marche multiservizi si devono confrontare con le proteste dei cittadini e la scarsa trasparenza di un’operazione che coinvolge una società estera in un progetto che Mms avrebbe potuto condurre da sola. Il problema diventa politico. La Provincia e i sindaci dei Comuni che avevano votato in Cda l’acquisto delle quote di Aurora, si smarcano.
Ma a Riceci o da qualche altra parte, una discarica serve perché quelle di Monteschiantello (Fano) e Ca’ Asprete (Tavullia) si esauriranno entro il 2027 (se non prima).
Il maxi progetto
Ma quanti sono 5 milioni di metri cubi? Parliamo di “9 volte (forse addirittura 10) il Duomo di Milano”, dice al Ducato Andrea Torcoletti, presidente dell’associazione cittadina Diversamente che si batte dall’inizio contro la costruzione di quello che per loro è un “eco-mostro”. Una grandezza tale da essere visibile da Urbino (e viceversa). Ed effettivamente, il Ducato a Riceci c’è stato e, anche se un po’ distante, si distingue il profilo della città.
Il progetto si sviluppa su una superficie di 473 mila metri quadrati (come 70 campi da calcio), quella di conferimento rifiuti è invece 150 mila metri quadrati. Siamo nel Comune di Petriano che confina con quello di Urbino. A circa 500 metri dalla zona industriale di Ponte Armellina e a più di un chilometro dalla frazione di Gallo. A sud la strada provinciale 423, a nord quella comunale San Giuliano, mentre ad est e ovest due stradine sterrate.
Il Ducato
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