Un semplice caricabatterie per Claudio Podeschi e non certo una ricetrasmittente. Questa la dichiarazione di Mirco Mazzocchi, il vicebrigadiere della Gendarmeria in servizio nel carcere sammarinese, arresto con l’accusa di favoreggiamento aggravata dalla qualifica di pubblico ufficiale.
Nel corso di questa settimana dovrebbe essere definita la posizione del gendarme, ma non ci sarà interrogatorio di garanzia essendo stato sentito dal commissario della legge Alberto Buriani (che coordina l’indagine sul Conto Mazzini) prima di essere condotto ai Cappuccini, nella serata di venerdì. Naturalmente se Mazzocchi intende fare ulteriori affermazioni, oltre a quello che ha dichiarato al commissario, può farlo.
Nessun commento ancora dal comando della Gendermeria relativamente all’arresto del gendarme. Comprensibile la posizione di cautela in attesa delle decisioni dei giudici.
La ricetrasmittente, secondo quanto appurato dagli investigatori, rimaneva pochissimo tempo in carcere: quello necessario affinchè i due indagati potessero dialogare per decidere una posizione comune che avrebbe — sempre secono l’ipotesi investigativa — dovuto cercare di sviare le indagini e portare alla revoca della misura cautelare forse, per quanto riguarda Baruca, facendo leva anche sul suo stato di salute. L’ultima uscita dalla ricestrasmittente sarebbe stata il primo agosto e lo strumento ritrovato nell’abitazione del gendarme poche ore prima del suo arresto, determinato anche in base a questa evidenza. Evidenza negata da Mazzocchi.
Intanto la vita in carcere va avanti con un’organizzazione strategica affinché Podeschi, Baruca e il gendarme non dialoghino tra di loro.
Biljana Baruca è si trova a un piano superiore rispetto a quello degli uomini e loro, pur essendo sullo stesso piano, sono stati debitamente allontanati.
La signora Baruca poi a tutto ieri pomeriggio si trovava ancora in ospedale, chiaramente piantonata, per una serie di accertamenti relativi a una patologia da stress che è esplosa dopo la sua carcerazione.
Relativamente alla misura cautelare che riguarda la compagna di Claudio Podeschi e lo stesso ex ministro, si resta in attesa del pronunciamento del commissario Emiliani che dovrebbe avvenire dopodomani (giovedì ).
Podeschi e Baruca sono in carcere dal 23 giugno, nonostante le istanze presentate dal pool di difensori della coppia, avvocati Massimiliano Annetta e Stefano Pagliai del foro di Firenze e Achille Campagna di quello sammarinese.
Il Resto del Carlino