Riciclaggio: ordine arresto per Giancarlo Tulliani. Residente a Dubai, la procura: «Irreperibile»

Il provvedimento emesso nell’ambito dell’inchiesta su una presunta attività di riciclaggio riconducibile a Francesco Corallo, il «Re delle slot». Nella stessa inchiesta è indagato anche Gianfranco Fini, cognato di Tulipani.

Giancarlo Tulliani raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il cognato di Gianfranco Fini è residente a Dubai, ma per la magistratura italiana risulta irreperibile. Il provvedimento del gip Simonetta D’Alessandro non ha quindi potuto essere eseguito.

L’ordine di arresto

L’ordine di arresto per Tulliani è stato emesso nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma su una presunta attività di riciclaggio riconducibile a Francesco Corallo, il «Re delle slot» detenuto dallo scorso dicembre. Tulliani è anche lui indagato per lo stesso reato, ma il provvedimento restrittivo, sollecitato dal pm Barbara Sargenti e dall’aggiunto Michele Prestipino, non è stato eseguito. L’ordine di arresto nasce da un approfondimento investigativo dell’attività d’indagine che aveva condotto il 13 dicembre scorso, all’arresto di Francesco Corallo, Rudolf Theodoor Anna Baetsen, Alessandro La Monica, Arturo Vespignani e Amedeo Labocetta, ritenuti capi e partecipi di un’associazione a delinquere a carattere transnazionale (che riciclava tra Europa e Antille i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco on-line e sulle video-lottery ), dedita ai reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

L’inchiesta

Secondo le indagini, il profitto delle attività illecite dell’associazione, una volta depurato, sarebbe stato impiegato da Francesco Corallo in attività economiche e finanziarie, in acquisizioni immobiliari, e destinato anche ai membri della famiglia Tulliani. Nell’inchiesta è indagato lo stesso Gianfranco Fini per riciclaggio. La misura cautelare è stata avanzata nei confronti di Tulipani dopo l’esecuzione di un sequestro preventivo di beni, pari a 5 milioni di euro, da parte dei militari della Guardia di Finanza dello Scico il 14 febbraio scorso nei confronti dello stesso Tulipani, del padre Sergio e della sorella Elisabetta (moglie dell’ex presidente della Camera), cui sono contestati plurimi reati di riciclaggio, a loro riconducibili, e che vedono come concorrente, in alcuni di essi, Fini. Corriere.it