Riciclare per un mondo pulito Così il Conai valorizza i rifiuti

logo-conai-0031DAI RIFIUTI una miniera di risorse. L’economia circolare è la risposta più convincente al bisogno di sviluppo compatibile e il settore delle materie prime seconde (cioè quelle che si ricavano dal riciclo virtuoso degli scarti) è ormai un asse portante dell’economia europea tanto che la stessa Commissione di Bruxelles incentiva e raccomanda agli stati membri di dare corso a politiche industriali e ambientali capaci di sfruttare al massimo le risorse nascoste tra i rifiuti.

PROTAGONISTA assoluto di questo nuovo sviluppo in Italia è da oltre 15 anni il Conai. Non a caso il Conai è – con Rimini Fiera – il promotore di Ecomondo che ha proprio la sua “ragione sociale” nella valorizzazione del ciclo dei rifiuti. Ma Conai e i Consorzi di filiera sono andati oltre. Il sistema consortile, infatti, si basa sul rispetto del principio di responsabilità condivisa tra Imprese, Comuni e Cittadini, che prevede il recupero dei rifiuti, previa raccolta differenziata. I Comuni che aderiscono al Sistema Consortile ricevono corrispettivi economici sulla base della quantità e della qualità della raccolta differenziata. Grazie alla filiera del riciclo, nel 2014 sono stati reintrodotti nel ciclo produttivo 7,8 milioni di tonnellate di materie prime seconde, derivanti da rifiuti di imballaggio. Dal 1998 la quota d’imballaggi – in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro – recuperata è passata dal 33% al 77,7% (oltre 3 imballaggi su 4), per un totale di 9,2 milioni di tonnellate di rifiuti. Di queste, 7,8 milioni sono state avviate a riciclo attraverso i Consorzi di Filiera, mentre 1,4 milioni di tonnellate sono state avviate a valorizzazione energetica.

L’IMPATTO ECONOMICO del recupero degli imballaggi è consistente: i benefici diretti nel 2014 generati dal Sistema Consortile sono stati pari a 891 milioni di euro. A questi si aggiungono ulteriori 102 milioni di euro di benefici indiretti, rappresentati dal valore economico della CO2 non emessa. I benefici complessivi sono ampiamente superiori ai costi sostenuti dal sistema, che nello stesso anno ammontano a 477 milioni di euro. L’impatto sociale dell’industria del riciclo è potente: sono 18 mila gli addetti al riciclo che diventano37 mila considerando gli indotti. Notevoli sono anche i benefici ambientali: nel solo 2014 è stato evitato il consumo di 3,3 milioni di tonnellate di materia prima in crescita del 10% rispetto al 2013. In particolare, è stata risparmiata la produzione di nuova materia prima equivalente a 1,2 miliardi di bottiglie in vetro, di 300 milioni di risme di carta, di 30 milioni di pallet in legno, di 8 miliardi di flaconi di detersivo, di 1 miliardo di lattine in alluminio, e dell’equivalente in peso di 665 treni Frecciarossa per l’acciaio. A livello di risparmio energetico, è stato evitato il consumo di ben 18 miliardi di kilowattora cui si aggiunge la produzione di energia elettrica e termica generata dalla valorizzazione degli imballaggi (0,6 TWh). Rilevante è infine il contributo nel contenimento dei gas serra solo 2014 è stata evitata l’emissione di oltre 3,5 milioni di tonnellate equivalenti di CO2, tanta quanta ne avrebbe prodotto mezzo milione di auto.

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