
(ANSA) – NAPOLI, 05 DIC – Un vasto patrimonio mobiliare e
immobiliare, del valore di oltre 290 milioni di euro, è stato
sequestrato dalla Guardia di Finanza di Napoli e Bologna a un
imprenditore, Antonio Passarelli, 65 anni, attualmente ai
domiciliari, accusato di avere riciclato ingenti somme di denaro
per contro di diversi clan camorristici campani (clan “Puca”,
clan “Di Lauro”, clan degli “Scissionisti”, clan “Mallardo”,
clan “Verde” e clan “Perfetto”) diventando, secondo gli
inquirenti, un vero e proprio catalizzatore degli interessi
criminali in vari settori commerciali, primo fra tutti proprio
quello degli investimenti immobiliari.
Le Fiamme Gialle hanno messo i sigilli a 12 società, 16
autoveicoli, 37 rapporti finanziari e 639 immobili e terreni,
tra le province di Napoli, Benevento, Caserta, Bologna, Ravenna,
Latina e Sassari.
Dalle indagini è anche emersa una sistematica attività di
sottrazione all’imposizione tributaria di ingentissime somme di
denaro che venivano reinvestite in operazioni commerciali ed
edilizie. Ciononostante sia l’imprenditore, sia la sua famiglia,
non avrebbero dichiarato l’esistenza di alcun reddito tra il
1993 e il 2021 a dispetto dell’imponente disponibilità
finanziaria, delle partecipazioni societarie e del vastissimo
patrimonio immobiliare riscontrato nella loro disponibilità. Il
provvedimento di sequestro è stato emesso dalla Sezione per
l’Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di
Napoli su proposta della Procura partenopea. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte