Riciclaggio, il giudice d’appello “salva” il fratello di Wanna Marchi, riformando la sentenza di condanna di primo grado a 4 anni e mezzo appunto per riciclaggio. Letta ieri in aula la sentenza di secondo grado firmata dal giudice David Brunelli, che cambia il capo d’imputazione, trasformandolo da riciclaggio a favoreggiamento, e che riduce quindi la pena a nove mesi di prigionia, senza condizionale. In primo grado, un anno fa, il commissario della legge Alberto Buriani aveva invece accolto la tesi dell’accusa secondo la quale Dino Marchi, noto ristoratore cesenate, avrebbe nascosto qui a San Marino parte del frutto degli affari delle tele imbonitrice, condannata in via definitiva nel 2009 assieme alla figlia Stefania Nobile per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Il pf Roberto Cesarini aveva chiesto al giudice 5 anni. Il fratello della Marchi si è sempre detto estraneo ai fatti.
San Marino Oggi