SAN MARINO 24 MAGGIO 2011 – Equità fiscale e trasparenza. Sono i punti cardine dello sciopero generale promosso dal CSdL e CDLS per giovedì 26 maggio. E proprio sul fronte fiscale, questa mattina, le confederazioni hanno presentato un documento-proposta di riforma tributaria.
Le proposte della Centrale Sindacale Unitaria, frutto di mesi di lavoro specifico, intervengono a tutto campo con l’obiettivo di introdurre nel sistema fiscale equità, equilibrio e competitività. “La riforma deve mettere al centro il lavoro, le imprese e la lotta all’evasione– recita il documento – andando a rimuovere le norme sull’anonimato societario, segreto bancario e intestazione fiduciarie, ovvero tutto ciò che contribuisce a rendere occulto il reddito”.
In estrema sintesi, sul versante del lavoro dipendente le confederazioni sindacali propongono di introdurre il quoziente famigliare, abolire lo splitting, ridurre le attuali otto fasce di reddito, confermare le spese produzione del reddito e prevedere aumenti per le detrazioni.
Le misure sul fronte del lavoro autonomo e delle società puntano all’introduzione dello scontrino fiscale, ad un tetto massimo dei costi deducibili, all’abolizione del forfetario, al varo di una “quota di reddito di responsabilità sociale” pari a 30mila euro per fare fronte all’insostenibile anomalia di migliaia di imprese e società che dichiarano al fisco da 0 a 5 mila euro.
Le confederazioni sindacali propongono inoltre un’unica imposta per le imprese, al 19 per cento, la tassazione dei dividendi, dei benefit, delle rendite finanziarie e delle plusvalenze patrimoniali.
I segretari Giuliano Tamagnini (CSdL) e Marco Tura (CDLS) chiamano dunque i lavoratori a scioperare dalle 9 alle 13 e manifestare a sostegno di una riforma fiscale “all’insegna della giustizia sociale” e per incalzare il Governo e la classe politica sul terreno della “piena legalità e trasparenza”.
Appuntamento giovedì 26 maggio al Multieventi di Serravalle. “La scelta – sottolineano i segretari confederali – di manifestare nel cuore economico della Repubblica e lontano dal Pianello segna, simbolicamente, la distanza e la scarsa attenzione che la politica ha dimostrato in questi anni nei confronti dei lavoratori”.