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Roma, 16 set. “Sì alla separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, sì a due CSM come conseguenza della separazione delle carriere, sì al sorteggio perché l’indipendenza e l’efficienza della magistratura si assicurano anche con il contenimento dello strapotere delle correnti dentro un unico CSM, sì all’istituzione dell’Alta Corte di Giustizia che garantisca decisioni imparziali sugli illeciti disciplinari a carico di magistrati. Quattro ‘sì’ per ridare fiducia agli italiani sia in una giustizia giusta, dove ci sia effettiva parità tra difesa e accusa e terzietà e imparzialità del giudice rispetto alle parti, sia in una magistratura autonoma e indipendente al proprio interno, più fedele al principio di soggezione alla legge che influenzata dal cosiddetto ‘creazionismo giudiziario’. Nessuna delle critiche espresse contro la riforma coglie nel segno. Abbiamo sentito solo parole in libertà e slogan vuoti e ripetitivi. È da escludere tassativamente, in particolare, che la riforma sia finalizzata a porre il Pm alle dipendenze dell’esecutivo, semmai si punta a rendere la pubblica accusa più libera e meno condizionata da ragioni di colleganza interna, né c’è alcuna forma di collisione con i principi costituzionali che continuano a essere espressamente previsti. L’odierno voto positivo alla Camera, il terzo, ci fa vedere la luce in fondo al tunnel. La riforma attesa da decenni è in dirittura d’arrivo”.
Così in una nota il deputato Jacopo Morrone, delegato del Dipartimento Giustizia della Lega.
