Riforma IGR, confronto ancora acceso: maggioranza e sindacati trattano, oggi l’attivo dei delegati

La trattativa sulla riforma dell’Imposta Generale sui Redditi (IGR) resta serrata e complessa. Dopo lo sciopero generale del 23 settembre, la maggioranza e i sindacati hanno ripreso in questi giorni il confronto, culminato in una serie di proposte incrociate. Ieri, 1° ottobre 2025, le forze politiche che sostengono l’esecutivo – PDCS, Libera, PSD, AR e l’indipendente Giovanna Cecchetti – hanno fatto sapere di essere disponibili a modifiche e aggiustamenti, pur ribadendo alcune linee ferme.

In particolare, la maggioranza ha messo sul tavolo emendamenti correttivi, tra cui l’estensione delle nuove detrazioni fiscali legate all’utilizzo della Smac Card a tutti i lavoratori, sia residenti che frontalieri. Dall’altra parte, le sigle sindacali hanno avanzato richieste precise: innalzare la soglia di reddito oltre i 23 mila euro – includendo anche il TFR – per non gravare ulteriormente sui contribuenti, garantire una progressività più marcata del sistema passando gradualmente dalle deducibilità alle detrazioni, rafforzare i controlli contro evasione ed elusione e introdurre criteri più flessibili per raggiungere la detrazione massima di 900 euro tramite la Smac, modulata in base al reddito.

La maggioranza ha riconosciuto l’importanza dei punti portati dai sindacati, dichiarando disponibilità ad accogliere parte delle modifiche in Commissione e, se necessario, alla seconda lettura con emendamenti formalizzati dalle 39 firme disponibili.

Il nodo principale rimasto irrisolto rimane il bonus “protezione reddito”: il governo vuole circoscriverlo ai soli residenti, ricalcando l’impostazione del “bonus Renzi” italiano, mentre i sindacati insistono sull’estensione anche ai frontalieri. “La distanza resta significativa”, hanno ammesso i gruppi di maggioranza, pur ribadendo un atteggiamento di apertura e dialogo.

Oggi, 2 ottobre 2025 alle 14:30, si riunirà l’attivo dei delegati sindacali di CSdL, CDLS e USL, chiamato a valutare lo stato della negoziazione e stabilire le iniziative da intraprendere. I sindacati, in una precedente nota, avevano già espresso un giudizio negativo sulle aperture formulate finora dalla maggioranza.

Il confronto si annuncia quindi ancora lungo, con la volontà dichiarata delle parti di non interrompere il tavolo, ma con questioni sostanziali che rischiano di alimentare nuove tensioni sociali.