Sono in tutto 513.449 gli emendamenti presentati al disegno di legge sulle riforme in commissione Affari costituzionali del Senato. Cinquecentodiecimila quelli della Lega, più di mille quelli di Forza Italia. Gli esponenti azzurri chiedono in particolare un maggior bilanciamento delle funzioni tra Senato e Camera e una maggiore legittimazione dei senatori attraverso diverse proposte di elezione diretta.
M5S presenta 194 emendamenti – Sono 194 poi gli emendamenti presentati dal M5S in commissione Affari Costituzionali al Senato. I 5 Stelle insistono soprattutto per modifiche chiedono sostanziali al criterio di elettività del Senato e di bilanciamento dei poteri tra governo e Parlamento. “Partendo dal presupposto che per noi questa riforma è sbagliata ed è fatta da un parlamento non costituzionale – spiega Vito Crimi, membro della commissione – non siamo d’accordo sul fatto che il Senato rappresenti le istituzioni territoriali e non rappresenti i cittadini”.
Pd, 31 emendamenti maggioranza e 17 della minoranza – E sono 31 gli emendamenti presentati dalla maggioranza del Pd al decreto riforme. Si tratta di cambiamenti che non incidono sullo spirito della riforma. Diciassette, invece, gli emendamenti della minoranza del partito che insistono soprattutto sulla possibilità di elezione diretta dei senatori.
Emendamento Ala: 157 senatori, elezione diretta – Un Senato composto da 157 senatori, più 5 di nomina presidenziale, eletti con “suffragio universale e diretto” e non più tra i consiglieri regionali e sindaci. E’ quanto prevede invece un emendamento agli articoli 1 e 2 del ddl riforme presentato da Vincenzo D’Anna, membro del neo-gruppo Ala.
Chiti: “Numeri per intesa su Senato elettivo” – “Importanti le parole del senatore Buemi sull’emendamento di 12 componenti del gruppo Autonomie per un Senato eletto direttamente dai cittadini. 28 senatori Pd e 12 del gruppo delle Autonomie – in maggioranza – Sel e M5S, Lega e Fi si ritrovano su questa impostazione. Vi sarebbero dunque le condizioni per un’intesa ampia”. Lo afferma il senatore Vannino Chiti della minoranza Pd.
Serracchiani: “Nazareno? No, dialogo con tutti” – Intanto il vicesegretario del Pd Debora Serracchiani apre al dialogo. “Siamo impegnati su un cammino di riforme talmente importante che se le altre forze politiche vorranno discutere saremo sempre disponibili. Se vorranno, parteciperanno. Non è un patto del Nazareno ma un impegno a coinvolgere tutte le forze in Parlamento”, ha affermato.
Guerini: “Ma non si deve ripartire da zero” – “Paletti molto chiari definiscono la procedura di riforma costituzionale. Siamo sempre disponibili a confrontarci e portare miglioramenti al testo ma diciamo che sono possibili cambiamenti purché non riportino al punto zero il cammino della riforma”, ha detto l’altro vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini.
Speranza: “Senato sia scelto dai cittadini” – “Il fatto nuovo è una legge elettorale in cui si arriva, purtroppo, ad un Camera dominata da un solo partito e fatta prevalentemente di nominati. Con quella legge elettorale lì, c’è bisogno di un Senato in cui si restituisca la parola ai cittadini per scegliere i senatori”, ha dichiarato l’ex capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza.
Fonte: TGCOM