Rimbalzano le Borse europee, Milano la migliore con +2,36%

Piazza Affari prova a lasciarsi alle spalle i timori che nuove crisi bancarie possano seguire il fallimento di Silicon Valley Bank, chiudendo la seduta con un deciso rimbalzo, in testa alle Borse europee. Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni in progresso del 2,36% a 26.800 punti.

Chiusura in deciso rialzo anche per le altre Borse europee che provano a superare lo shock per il fallimento di Silicon Valley Bank, fiduciose che il tracollo non avrà ripercussioni sul sistema finanziario globale e non sarà seguito da altre crisi bancarie. A Parigi il Cac 40 ha chiuso la seduta in rialzo dell’1,86% a 7.141 punti, a Francoforte l’indice Dax è salito dell’1,83% a 15.232 punti mentre a Londra il Ftse 100 ha terminato in progresso dell’1,17% a 7.637 punti.

Wall Street procede positiva sostenuta dalla convinzione che i dati sull’inflazione in linea con le attese concedano alla Fed spazio per prendersi una pausa nei rialzi dei tassi di interesse. Il Dow Jones sale dell’1,20% a 32.200,31 punti, il Nasdaq avanza dell’1,89% a 11.401,82 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dell’1,77% a 3.923,78 punti.

First Republic vola a Wall Street, dove segna, all’avvio degli scambi, un rialzo del 61%. La banca è finita sotto pressione con il fallimento di Silicon Valley Bank e nelle ultime sedute ha accumulato perdite pesanti. Rimbalzano le borse europee.

Intanto Moody’s taglia l’outlook sul sistema bancario degli Stati Uniti da stabile a negativo in seguito al “rapido deterioramento del contesto operativo” dopo il fallimento di Silicon Valley Bank e Signature Bank.

L’inflazione rallenta negli Stati Uniti. I prezzi al consumo in febbraio sono saliti del 6,0% su base annua, in linea con le attese degli analisti. Su base mensile l’aumento è stato dello 0,4%, in linea con le previsioni. In gennaio i prezzi al consumo erano saliti del 6,4%. Il dato sull’inflazione è ai minimi dal settembre 2021. Nonostante il rallentamento, resta ben superiore al target del 2% della Fed, sulla quale resta comunque alta la pressione.

L’ISTAT
Lo scenario internazionale resta caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da rischi al ribasso. Lo afferma l’Istat nella Nota sull’andamento dell’economia italiana di febbraio sottolineando che “si inizia a profilare un percorso di rientro dell’inflazione più lungo di quanto inizialmente previsto”. Il Pil italiano nel quarto trimestre 2022, ha segnato una lieve variazione congiunturale negativa a sintesi del contributo positivo della domanda estera netta e di quello negativo della domanda interna al netto delle scorte.


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