Rimborsi elettorali, Tribunale di Roma condanna Antonio Di Pietro: deve oltre 2 mln di euro a ex alleati

roma-antonio-di-pietro-difende-virginia-raggiL?ex leader Idv incassò oltre 5 milioni di euro per le Europee del 2004 quando si coalizzò con il gruppo dei riformatori: 2 milioni e 694mila spettavano a Giuliano Chiesa e Achille Occhetto.

Un decreto di ingiunzione di pagamento nei confronti dell’associazione Italia dei valori è stato emesso dal tribunale di Roma. La quota è di 2 milioni e 694mila euro. Il provvedimento riporta alla competizione elettorale delle Europee del 2004 e ai rimborsi elettorali che non arrivarono al gruppo dei riformatori di Achille Occhetto e Giulietto Chiesa, allora alleati con Antonio Di Pietro. E’ una battaglia di carte bollate quella che va avanti da tempo.

L’avvocato Francesco Paola, che seguito il ricorso e ha tutelato gli interessi di Occhetto e Chiesa, ha spiegato che i fondi dovranno esser “congelati” e poi ha aggiunto: “E’ stata alterata l’arena politica e oggi lo si può dire in modo netto”.

Il nodo del contendere riguarda la (presunta) duplicazione dell’Italia dei valori in due soggetti distinti, il partito Idv e l`associazione Italia dei valori, che si sarebbe sostituita al partito (questa è l’accusa degli ex alleati) nell’incasso dei rimborsi elettorali. E così all’epoca i quasi 5 milioni di rimborsi furono incassati dall’associazione Italia dei Valori, composta da Antonio Di Pietro, dalla moglie Susanna Mazzoleni e dalla tesoriera Silvana Mura.

Sempre secondo questa impostazione la Camera avrebbe girato quei finanziamenti a un soggetto giuridico che non aveva alcun titolo per incassarli, poiché non era né un partito né un movimento politico. “A prescindere dalle dinamiche interne tra politici – ha spiegato ancora l’avvocato – questa vicenda mette in evidenza la scandalosa noncuranza con cui l’ufficio di presidenza della Camera ha gestito i rimborsi elettorali, senza fare nessun controllo e pregiudicando inevitabilmente i naturali equilibri politici. Se quei soldi fossero arrivati nelle mani giuste, oggi il gruppo di Giulietto Chiesa sarebbe sicuramente in Parlamento”. Da qui l’intenzione di chiedere i danni alla Camera “come ente pagatore di fondi erogati indebitamente”. Tgcom

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