Rimini. 20.000 riminesi con la valigia. La terra promessa è la Germania

schermata-2016-10-08-alle-07-04-29Le ‘terre promesse’ dei riminesi espatriati si chiamano Gran Bretagna e Germania. Sono stati circa 300 nel 2015 a dire addio, o arrivederci, al nostro territorio. Che nel corso degli anni ha messo insieme oltre 22mila emigrati all’estero – in pratica una città come Santarcangelo se n’è andata oltreconfine -, il 6 per cento sul totale della popolazione provinciale. Quanto al capoluogo, i residenti a Rimini che sino ad oggi hanno cercato fortuna all’estero sono 9.159, il 6,2% dei 147.750 residenti attuali. I dati sono quelli degli iscritti – al primo gennaio 2016 – all’Aire, Anagrafe degli italiani residenti all’estero – elenco nel quale si può chiedere di comparire dopo almeno un anno di soggiorno oltre frontiera. Cifre sottostimate, perché non tutti coloro che vanno all’estero si iscrivono all’Aire. Numeri comunque elevati, che vedono il comune di Rimini al 22° posto in Italia, in una graduatoria guidata dalle grandi città, e al 2° in regione dopo Bologna. Mentre siamo al 4° posto come provincia, con 22.624 persone che hanno fatto le valigie, preceduti da Bologna (prima), Parma e Modena. «Numeri sorprendenti – commenta Palazzo Garampi – che descrivono un fenomeno che si credeva relegato al passato, ai bisnonni che con valigie di cartone salutavano l’Italia per cercare pane e lavoro all’estero». Oggi a fare le valigie sembra siano soprattutto giovani italiani, spesso laureati, che si trasferiscono prevalentemente in Gran Bretagna o in Germania, per trovare nuovi stimoli e maggiori opportunità personali e professionali. «Anche per un numero importante di giovani riminesi – osserva Mattia Morolli, assessore alle politiche giovanili del Comune di Rimini – il trasferimento all’estero, per scelta di vita o di lavoro, sta diventando una prospettiva reale». Circa il 42% dei riminesi espatriati ha infatti una età compresa tra i 18 e i 34 anni. Molti di questi, magari in continuità con periodi di studi o stage all’estero, scelgono di rimanere fuori dall’Italia perchè trovano maggiori stimoli e prospettive di crescita professionale. Un’emigrazione specializzata di profilo medio-alto. Ma c’è anche – rileva Palazzo Garampi – una emigrazione vecchia maniera, legata a fenomeni di impoverimento. «In una società sempre più globalizzata – aggiunge Morolli – si tratta di tendenze comuni in tutto il Paese e prevedibilmente in crescita nei prossimi anni. Auspico però che, sopratutto a livello nazionale, si lavori per un ritorno in casa sia di quei giovani più formati sia di quelli più in crisi. A questo obiettivo devono concorrere pure i singoli territori. L’area riminese deve sempre più orientare il suo sviluppo e la sua economia su reti imprenditoriali ad altissima specializzazione, fondate su settori come ricerca e innovazione che portano assorbimento di laureati e di altissime competenze». Il Comune con il più alto numero di espatriati rispetto alla popolazione è Verucchio, il 10,8%, che stacca Rimini, ma anche Riccione e Santarcangelo, entrambe intorno al 5,3% ‘partiti’ sul totale dei residenti. Il Resto del Carlino