Rimini. 20enne finisce in coma per la droga, pusher assolto: ha un gemello

Nordafricano di 36 anni è stato assolto dall’accusa di essere il pusher che aveva venduto una dose di eroina tagliata male che ha fatto finire in coma un giovane di 20 anni a Rimini nell’autunno del 2020. La testimonianza del datore di lavoro dell’uomo, che lo confermava impegnato in un cantiere a Milano nel periodo in cui l’acquisto della droga veniva effettuato a Rimini, ha dimostrato la sua estraneità ai fatti. L’uomo inoltre ha anche un gemello omozigote che aveva assunto la sua identità per attività criminali. Il gemello “cattivo” era stato condannato anche per reato di falso poiché utilizzava il permesso di soggiorno del fratello per attività illecite. L’estraneità del gemello “buono” è stata dimostrata in giudizio grazie alla testimonianza del datore di lavoro. La vicenda è stata ritrasmessa al pubblico ministero per una rivalutazione.