CINQUE ANNI di carcere. E’ la pena inflitta ieri dal giudice a Seck Massow, il senegalese, di 28 anni, accusato di avere violentato una giovane turista di Monza la notte di Ferragosto sulla spiaggia di Rimini. Il pubblico ministero, Davide Ercolani, aveva chiesto una condanna a cinque anni e il giudice ha accolto in pieno la richiesta. Il giovane, assistito dall’avvocato Mauro Crociati, si è sempre giurato innocente e il legale ha già annunciato che presenterà appello.
Il processo, che si è consumato in rito abbreviato, ha visto ieri la testimonianza della vittima, la giovane di Monza che ha puntato il dito su Massow. La ragazza è stata sentita in audizione protetta, nascosta da un paravento. E tra le lacrime ha confermato quanto già detto in precedenza agli investigatori della Squadra mobile. Una testimonianza contestata però dalla difesa che la giudica piena di discrepanze e contraddizioni. Non l’ha pensata così il giudice che ha ritenuto esatta la ricostruzione fatta dagli inquirenti di quella notte da incubo, tra il 15 e il 16 agosto del 2015. La giovane brianzola era arrivata a Torre Pedrera in vacanza con la madre, e verso l’una di notte aveva lasciato l’hotel in compagnia di alcuni amici, diretti a Rimini. Una volta qui però, la giovane aveva perso di vista la compagnia, e dopo avere gironzolato un po’ nel tentativo di trovarli, aveva incontrato sulla spiaggia il giovane senegalese. Un ragazzo con le treccine che era apparso gentile e affabile. Insieme erano andati anche a comprare le sigarette, ma poi, secondo il racconto della giovane, il ragazzo aveva cambiato faccia. «Adesso mi devi ricompensare per l’aiuto», e la ricompensa che intendeva, le aveva detto esplicitamente, era quella di fare sesso con lei. Al suo rifiuto, aveva raccontato, l’aveva trascinata tra le cabine e l’aveva violentata.
La caccia al ragazzo con le treccine era partita quella notte stessa, e pochi giorni dopo gli investigatori della Squadra mobile avevano fermato Seck Massow, un senegalese residente a Novara che corrispondeva alla descrizione fornita dalla vittima. L’avevano trovato poco distante dal luogo dell’aggressione. Questa non aveva avuto nessuna esitazione: «E’ stato lui» aveva detto, e il senegalese era stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Il ragazzo aveva negato con tutte le sue forze, lui non aveva violentato nessuno. E l’ha ripetuto al processo che si è concluso però con la sua condanna. Il giovane è ancora rinchiuso nel carcere di Modena. Il Resto del Carlino
