ACCOLTELLATO in mezzo alla gente, con il sangue che gli usciva dal petto e i genitori che coprivano gli occhi dei bambini. Una scena da Bronx, quella che si è consumata l’altra sera in via Sigismondo, nel cuore di un centro storico che nessuno riconosce più. La vittima è un riminese, di 22 anni, che molti hanno riconosciuto come uno di quei ragazzi che la sera si aggirano in piazza Cavour con quei grossi cani neri e a cui nessuno osa avvicinarsi.
NON ERA nemmeno mezzanotte, quando la gente che stava uscendo dal ristorante ‘La Bussola’ ha sentito grida disperate e un ragazzo e una ragazza sbucare da via Isotta. «Lui barcollava e si teneva la mano sul petto — racconta un testimone — quando è arrivato davanti al ristorante ‘La Bussola’ abbiamo visto che era bianco come un cencio. Diceva che era stato accoltellato e che stava morendo, ma non ci eravamo resi conto che la maglia nera era inzuppata di sangue. Poi se l’è alzata ed è partito un grosso fiotto di sangue. C’era sangue ovunque sul marciapiede, una scena spaventosa». Mentre il ragazzo si accasciava a terra senza più forze a due passi dall’ingresso della chiesa di Sant’Agostino, la ragazza che era con lui si allontava in silenzio senza che nessuno se ne accorgesse, confusa in mezzo a decine di persone che fissavano la scena con gli occhi sbarrati. «Abbiamo chiamato l’ambulanza, ma pensavamo davvero che morisse».
LE FORZE dell’ordine sono arrivate dopo pochi minuti, ma ieri sera il riminese non era in condizioni di parlare. E’ arrivato al pronto soccorso dell’Infermi in prognosi riservata, ma dopo gli accertamenti l’allarme è rientrato. Il ragazzo è stato colpito sotto l’ascella, ma è stato un puro caso se non è accaduto il peggio. Visto la ‘direzione’ della coltellata, chi ha vibrato il fendente l’ha fatto per ammazzare. Ieri, il ferito è stato sentito, ma il suo racconto non è stato di molto aiuto. Lui sostiene infatti di non sapere chi è stato. (…) Il resto del carlino
