Rimini, addio alla storica macelleria del quartiere: cancellati 24 anni di vita per far posto a un Esselunga

Non è solo una macelleria a rischiare la chiusura, ma un intero pezzo di storia del quartiere Padulli. Dopo 24 anni di attività, Carlo, il macellaio di fiducia di generazioni di residenti, si prepara a lasciare il suo banco: dal 1° ottobre l’immobile che ospita la sua bottega passerà sotto il controllo di Esselunga. E con lui potrebbe chiudere anche il Bar Falco, locale adiacente gestito da una famiglia cinese.

La notizia, ancora non ufficializzata da parte della grande catena, ha già scatenato un’ondata di indignazione. Il comitato di quartiere Padulli-Covignano ha annunciato una raccolta firme contro quella che definisce “una decisione calata dall’alto, senza confronto con i cittadini, né con gli stessi commercianti”.

“Mi hanno avvisato a giochi fatti”

«Me l’ha detto il proprietario a cui pago l’affitto: da ottobre subentrerà Esselunga», racconta Carlo ad una testata locale, che nella sua macelleria e salumeria ha investito oltre 150mila euro in attrezzature e lavora oggi insieme al figlio. Nessuna comunicazione ufficiale, solo parole informali. «Se almeno lo avessero fatto con un anno di anticipo – dice sconsolato – avrei potuto cercare una nuova sede, organizzarmi. Così è un colpo basso».

Il progetto: demolizione e supermercato

Secondo quanto riferito dal comitato, la struttura attuale verrà abbattuta entro il 2026 per fare spazio a un nuovo supermercato. Guarda caso, i contratti d’affitto della macelleria e del bar scadono entrambi il 31 dicembre 2026. Intorno, nel raggio di 500 metri, si contano già tre discount attivi (Lidl, Conad, Penny) e uno in arrivo (Eurospin).

«Che senso ha togliere due attività radicate nel quartiere per sostituirle con l’ennesimo supermercato?», si chiede Andrea Turci, presidente del comitato. «Qui non si sta solo perdendo un negozio, ma un presidio sociale, un luogo di relazioni vere».

Un’alternativa: integrare, non cancellare

Il comitato lancia anche una proposta di compromesso: se proprio Esselunga dovrà arrivare, perché non prevedere all’interno del nuovo punto vendita uno spazio dedicato alla macelleria e al bar già esistenti, in una logica di continuità e valorizzazione?

Dal Comune, per ora, nessuna risposta. Ma la tensione è alta, e la mobilitazione cresce. «Non resteremo a guardare mentre cancellano la nostra identità commerciale – conclude Turci –. Vogliamo soluzioni, non silenzi».