Il procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli, ha spiegato ieri ai quotidiani locali la sua ipotesi investigativa riguardante la querelle Aeradria.
Esisterebbe “una ‘cabina di regia’ che avrebbe garantito finanziamenti pubblici, in realtà non dovuti, per tenere in piedi” l’aeroporto internazionale di Rimini-San Marino “Federico Fellini”, “accumulando debiti su debiti, in nome del bene della città, ovvero con i soldi di tutti”.
“Non è data per scontata la consapevolezza degli indagati di agire fuori dalla legge – riportano il Resto del carlino, Corriere Romagna, La Voce di Rimini e Nuovo quotidiano -. La Procura esclude anche che gli indagati abbiano intascato dei soldi per arricchirsi personalmente”. “Ma – fa notare Giovagnoli ai giornali riminesi – sarebbero lo stesso responsabili nel momento in cui gli inquirenti riuscissero a provare che i soldi pubblici siano stati usati per ripianare una situazione ormai evidentemente insanabile”.
“Nove dei 36 indagati” devono rispondere dell’”accusa di associazione per delinquere”.
Tra i reati anche “l’abuso d’ufficio, il ricorso fraudolento al credito e la truffa aggravata ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche non dovute”. San Marino Oggi