Rimini. Aggredisce il fratello con un’ascia: «Ridammi i miei 200 euro»

ascia_carabinieriAGGREDISCE il fratello con una scure e solo per un miracolo non lo colpisce a morte. La sua vittima è rimasta ferita solo di striscio, ma è sotto choc. Lui, M.F., 61 anni, riminese, è stato arrestato dagli agenti delle Volanti con l’accusa di lesioni aggravate. Il movente di tutto sono quei 200 euro che il fratello si era rifiutato di dargli.
A CHIAMARE la Polizia, l’altro pomeriggio, poco dopo le 17, è il terzo fratello. Gli altri due e il padre invalido vivono nello stesso appartamento, dice, mentre l’ex cognata vive al piano di sotto. Ed è stata proprio lei a chiamarlo disperata, perchè sentiva dei rumori terribili provenire dal piano di sopra. L’uomo conosce il carattere violento di uno dei due fratelli e si precipita fuori di casa, raggiungendo l’abitazione di famiglia alla velocità della luce. Quando arriva, la situazione ha dell’incredibile. Un fratello è steso sul letto in camera sua completamente sotto choc e una gamba sanguinante, mentre l’altro è nella sua stanza completamente al buio. Quando aveva acceso la luce, l’aveva trovato come in trance e stringeva tra le mani una grossa accetta. Ha capito che era completamente fuori di sè, così si è avvicinmato e ha cercato di calmarlo, convincendolo a consegnare l’arma. L’ascia l’ha presa lui, spiega ai poliziotti, ed è corso a nasconderla. Mentre l’aggressore viene ammanettato con l’accusa di lesioni aggravate, l’altro viene portato al pronto soccorso. E’ un uomo fortunato, la ferita è solo di striscio e viene dimesso dopo la medicazione.
ED E’ LUI a raccontare quello che è successo veramente. Era rientrato dal lavoro verso le 17, dice, e appena arrivato aveva trovato il fratello davanti alla porta che lo stava aspettando. Aveva un’aria tutt’altro che accomodante, e senza mezzi termini gli aveva chiesto 200 euro. Soldi che lui gli aveva affidato, ma che adesso voleva indietro perchè gli servivano. L’altro gli aveva risposto che non glieli avrebbe dati, perchè li avrebbe spesi in cose inutili. Ne era nata una discussione piuttosto animata, ma niente faceva presagire fino a che punto l’altro sarebbe stato capace di arrivare. Erano entrati in casa continuando a litigare, mentre il fratello diventava sempre più aggressivo. Poi all’improvviso si era allontanato ed era ricomparso armato di una grossa accetta: «Se non mi dai i soldi ti spacco tutto».
QUELLO che si era trovato di fronte era un’autentica furia che si era messo a vibrare fendenti da tutte le parti. Lui aveva cercato di schivarli come poteva e più di una volta quella grossa mannaia gli aveva sfiorato la testa. La rabbia del fratello non accennava a placarsi, e a quel punto gli si era gettato addosso, dando vita a una violenta colluttazione. Sotto gli occhi del padre, impotente perchè con problemi di deambulazione In qualche modo era risucito a sfuggirgli e si era rifugiato in camera sua. Così l’aveva trovato l’altro fratello quando era arrivato, steso sul tetto in stato di choc, consapevole di quello che aveva rischiato. L’aggressore non è nuovo a esplosioni di rabbia, forse a causa di qualche problema psicologico e ieri mattina, difeso dall’avvocato Marco Lunedei, è comparso davanti al giudice per essere processato per direttissima. Il magistrato l’ha condannato a sei mesi di carcere, con il beneficio della pena sospesa.

Resto del Carlino