AVEVANO le facce coperte da teste di animali, erano armati di asce, bastoni, seghe e martelli, e stavano trasportando un cadavere insanguinato. Questa la scena che si è parata davanti l’altra sera ad alcuni automobilisti che si apprestavano a fare benzina al distributore di via Coriano. Sul posto sono corsi polizia e carabinieri, e dopo un parapiglia tra fuggi fuggi e gente stesa a terra, si è scoperto che la ‘banda’ era composta da nove giovani riminesi che avevano organizzato uno scherzo da mettere su Facebook e YouTube in occasione di Halloween. Le armi erano finte, ma i novi ragazzi sono stati portati tutti in questura a orecchie basse. Dovranno decidere se denunciarli per procurato allarme o mandarli a casa con una sonora e indimenticabile ramanzina.
L’ALLARME scatta ieri sera, poco dopo le 21, quanso un bel po’ di automobilisti chiamano spaventati i centralini di polizia e carabinieri. Quello che descrivono pare la scena di un film dell’orrere. Tutti raccontano la stessa cosa: al distributore di benzina di via Coriano c’è un gruppo di persone che ha i volti coperti da teste di animali, soprattutto maiali, e in mano ogni tipo di arma. Qualcuno aggiunge anche di avere visto che stavano infilando in un bagagliaio un corpo insanguinato. Chi si è avvicinato per fare rifornimento, se li è visti arrivare contro e se l’è data a gambe. Le macchine delle forze dell’ordine vanno a tutto gas, la prima cosa che pensano è che si tratti di ladri o rapinatori. I primi ad arrivare sul posto sono i carabinieri di Riccione che si trovano poco distante. Quando i giovani mascherati li vedono cercano di scappare, ma fanno poca strada e vengono tutti ‘atterrati’. Quando militari e polizia tolgono loro le maschere, si rendono conto di avere a che fare con dei ragazzini.
SONO nove, otto maggiorenni e un minorenne, riminesi di buona famiglia che, dicono, volevano soltanto fare uno scherzo che avrebbero filmato e messo su internet in occasione di Halloween. Le loro armi sono finte, così come il sangue e tutto il resto. Volevano soltanto divertirsi e immortalare il loro ‘film’. Una bravata che, si sono resi conto dopo, poteva costare molto cara. Dopo avere passato la notte in questura tra panini e genitori imbufaliti, i ragazzi sono stati rispediti a casa. La Polizia non ha ancora deciso se denunciarli o concludere che lo spavento che hanno passato basti e avanzi per fare passare loro la voglia di fare gli ‘attori’.
Resto del Carlino