
Quindicimila attesi da tutta Italia per sfilare in corteo sul lungomare al ‘Summer Pride’ della Romagna, primo gay & lesbian Pride generalista europeo. «Una festa aperta a tutti, un evento culturale e musicale» che trasformerà Rimini, sabato 30 luglio, nella capitale nazionale delle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisex e transessuali) ma più in generale – spiegano gli organizzatori – della «rivendicazione e dell’orgoglio dei diritti, della manifestazione di ogni tipo di affettività». Il primo ‘Pride’ della storia risale al 28 giugno 1969, «spartiacque di come le persone gay e lesbiche hanno cominciato a percepirsi nella società: non più sbagliati, non più emarginati ma cittadini a pieno titolo». La parata del 30 luglio a Rimini sarà aperta dal trenino (su gomma) delle famiglie arcobaleno, «quelle omogenitoriali», spiega il presidente dell’Arcigay Marco Tonti. Ci saranno poi carri stile carnevalesco che accoglieranno associazioni nazionali che tutelano gli «uguali diritti delle persone e le libertà personali». Partenza dle corteo da piazzale Benedetto Croce (lo ‘sbocco a mare di via Pascoli) alle 19; si marcia fino al porto, «cercando di coinvolgere pacificamente riminesi e turisti di ogni orientamento sessuale», per tornare in piazzale Fellini, a Marina Centro, dove sarà allestito un grande palco. Poi una serata (e nottata) di musica, spettacoli, eventi, performance ma anche dibattiti e confronti sui temi delle libertà civili», dice Mila Fumini, direttrice del Comitato Pride, formato da persone di tutti gli orientamenti sessuali. In collaborazione con Associazione albergatori e Rimini Reservation, spiega Tonti, «verranno allestiti pacchetti turistici e proposti a tour operator e agenzie che operano con il turismo Lgbt, che muove tre miliardi di euro di fatturato». Il clou sarà il 30 luglio, ma ‘Rimini Pride’ propone una serie di iniziative – servono a finanziare il megaevento – già partite nei giorni scorsi (il 5 giugno con ‘Il marito di mio figlio’). Tra gli altri, da segnalare giovedì 28 luglio un «aperitivo informativo sul tema della salute», in collaborazione con la Croce Rossa. «Sarebbe bello il 30 luglio celebrare il primo matrimonio tra coppie dello stesso sesso alla Casa dei matrimoni di piazzale Boscovich, se arrivassero i decreti attuativi della legge Cirinnà», sorridono gli organizzatori. In realtà anche la Casa sarà pronta per i ‘sì’ da agosto. Tonti e Fumini parlano di «minacce rivolte a noi su Facebook, anche pesanti ma la protezione della Questura ha funzionato bene». Il Resto del Carlino