Quell’uomo che con la pistola la minaccia mentre era con la sua amica, nel parcheggio del 105 e poi la rapina, non riesce proprio a dimenticarlo e l’intervista viene spesso intramezzata dalle sue lacrime.
Che cosa è accaduto venerdì sera?
«Ero andata a mangiare un gelato con la mia migliore amica alle Befane. Avevo lasciato la mia auto nel parcheggio vicino al 105 perchè quello principale era tutto esaurito. Mentre tornavamo alla mia vettura, abbiamo notato due uomini che stavanmo parlando. Erano le 23.
Poi cos’è successo?
«Arrivate all’auto, abbiamo trovato dei ragni. Così, prima di mettermi alla guida, la mia amica ed io abbiamo tentato di uccidere gli insetti. All’improvviso ho visto un uomo che era appoggiato al mio sportello».
Che cosa le ha detto?
«All’inizio parlava tranquillo, sembrava il classico che ti vuole rimorchiare. Mi ha chiesto: ‘Dove vai stasera?»
Parlava in italiano?
«Sì, parlava italiano, ma male. Era anche di pelle più scura, ma aveva un cappellino in testa. Era gentile in un primo momento, io avevo in mano in cellulare con la torcia accesa perchè stavo cercando di uccidere i ragni. Di colpo è cambiato e mi ha intimato di abbassere la torcia».
Quand’è che l’ha minacciata?
«Mi ha chiesto di dargli un passaggio ed io mi sono rifiutata. Lì è cambiato. Dal giacchetto ha tirato fuori una pistola lucida e me l’ha puntata alle costole. Poi, si è infilato nel buco il mio sedile della mia auto a tre porte e si è messo ad urlare: ‘Guida, guida’. Io ero pietrificata dalla paura, temevo per me e per la mia amica. Temevo che arrivasse anche il ragazzo con cui l’avevo visto parlare, era tutto buio intorno, non c’era nessuno. ‘Dammi tutto quelo che hai’, mi ha intimato. Poi ha preso il mio portafoglio dove c’erano 15 euro, si è impossessato del mio cellulare e di cinque euro della mia amica,».
Lei cosa ha fatto allora?
«Ho messo in moto e sono partita. Lui continuava a minacciarmi. Io ho guidato, Alla rotonda del Gros mi ha aperto lo sportello ed è uscito fuori: ‘Se chiami la Polizia, ti ammazzo’, mi ha urlato
Che cosa ha pensato in quei momenti?
«Ho avuto paura per la mia amica, per me. Temevo ci violentasse, ma soprattutto ci uccidesse. Temevo che non mi ritrovassero. Le ho pensate tutte. Mi sono passati nella mente i fatti di cronaca peggiori» (…) Il Resto del Carlino
