Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) Rimini torna a chiedere un cambio di passo nella gestione delle concessioni balneari, sottolineando come sia ormai arrivato il momento di mettere fine alle proroghe automatiche e di aprire gare pubbliche per garantire l’accesso libero alle spiagge a tutti i cittadini. La presa di posizione del movimento segue la recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha ribadito come, al termine di ogni concessione, i manufatti tornino automaticamente allo Stato, mettendo così la parola fine a rinnovi e indennizzi non giustificati. AVS riconosce che sia corretto prevedere compensazioni proporzionate agli investimenti effettuati negli ultimi tre o cinque anni, a patto che siano stati autorizzati da Comuni e Soprintendenze, e invita a gestire la transizione verso il nuovo regime con trasparenza e equità.
Il movimento ricorda inoltre la proposta di legge nazionale presentata un anno fa, con l’obiettivo di proteggere le coste e limitare il monopolio di pochi soggetti, evidenziando come chi ha investito senza garanzie lo abbia fatto a proprio rischio, mentre chi ha operato rispettando le regole meriti tutela. AVS sottolinea anche il legame tra gestione delle concessioni e crisi climatica, ricordando che nel 2024 in Italia si sono registrati 351 eventi meteorologici estremi che hanno causato gravi danni a stabilimenti e infrastrutture costiere, e che il 72% dei turisti considera nubifragi e ondate di calore un criterio determinante nella scelta delle destinazioni. Senza un piano di adattamento serio, quindi, rischia di crollare anche l’economia balneare.
Per AVS la soluzione passa attraverso regole chiare e vincolanti: le concessioni non devono durare più di 12 anni e alla loro scadenza devono essere messe a gara, una stessa persona fisica o giuridica non può detenere più di due concessioni nella stessa regione, almeno il 70% delle concessioni deve restare libero e privo di strutture fisse e qualsiasi abuso edilizio deve comportare la decadenza immediata della concessione. L’attenzione deve inoltre concentrarsi sulla rinaturalizzazione delle spiagge, sulla tutela della biodiversità marina e sulla riduzione del consumo di suolo, per proteggere l’ambiente e restituire al turismo una dimensione più sostenibile e rispettosa degli ecosistemi. Le spiagge, conclude AVS, sono beni comuni che devono essere difesi e gestiti nell’interesse della collettività, garantendo libertà di accesso e sostenibilità a lungo termine.