Rimini: Ambulanti, protesta in piazza.. “corpo a corpo” con l’assessore.. intervista di Sara Ferranti

SadegholvaadEra andato tutto bene, a parte quei pochi minuti di malumore automobilistico, quando gli ambulanti hanno fatto avanti e indietro quelle dieci volte di troppo sulle strisce pedonali in via Roma. Ma proprio quando fischietti e bandiere sono stati “ammainati”, la manifestazione contro lo spostamento del mercato ambulante ha offerto il suo momento più caldo. Passando davanti al negozio dell’assessore alle attività economiche Jamil Sadegholvaad, qualcuno tra i protestanti ha avuto l’idea di battere le mani sulla vetrata, tanto da spaventare il nipotino di soli due anni di Sadegholvaad. Qualche parola di troppo in questi casi non manca mai. Lo scambio verbale non ha deluso le attese, lo scontro fisico è stato evitato perchè i duellanti son ostati trattenuti a forza. Il Comar ha preso le distanze da questi atteggiamenti.

Assessore, mi racconta l’accaduto?

“Certamente. Gli ambulanti stavano facendo il loro corteo di protesta legittimo perchè in Democrazia ognuno è libero di manifestare, con i dovuti modi, per ciò che ritiene più giusto. Immaginavo che sarebbero state ore “di movimento” quindi per non creare malumori tra la folla in protesta, mi sono messo a lavorare in disparte nel mio studio, nel retro del negozio, senza scendere nella piazza. All’improvviso ho sentito una grande confusione. Una donna stava sbattendo i pugni contro la vetrina del mio negozio spaventando mio nipote di soli due anni. A quel punto sono uscito, ho chiesto cosa stava succedendo e ho detto non mi sembrava nè il momento, nè la sede giusta per discutere. A questa mia affermazione si è scatenato l’inferno. Come dimostrano le foto uscite sui vari quotidiani, sono stato accerchiato da altri che mi inveivano contro, urlandomi frasi irripetibili.”

Cosa ne pensa di ciò che è successo? come pensa di procedere contro questa aggressione verbale così forte? 

“Penso che simili gesti qualificano le persone per ciò che sono. Parlo con loro da tempo, per cercare di trovare una giusta soluzione insieme. Mentre con altre associazioni abbiamo avuto dei buoni riscontri, Il Comar è sempre stata una di quelle che non ha mai voluto dialogare, dicendo solo “NOI DA QUI NON CI TRASFERIAMO” creando un “muro contro muro” non costruttivo. Sono convinto che la maggior parte degli ambulanti siano persone serie e per bene, ma in questo particolare caso, le “teste calde “che mi hanno aggredito, hanno compromesso l’immagine dell’intera categoria. Ritengo comunque importante non soffermarci troppo su ciò che è successo e andare avanti, ponendo come impegno imprescindibile, fare sempre e comunque, il bene della nostra città” .

Sara Ferranti