DA ‘comunista’ quale sono, per tradizione familiare, ideologia, storia personale mi secca dare ragione al consigliere comunale ‘Mauro’ (ma non ce l’ha un cognome? Gennaro Mauro…) quando sostiene che il villaggio natalizio stile ‘berlinese’ che si farà all’Arco non va bene, perchè (a suo dire) oltre a danneggiare il manto erboso ‘umilia’ l’Arco trionfale romano tradizionalmente simbolo di questa città. Ma non tanto per le ragioni che egli adduce, bensì per il fatto che la zona Arco è inadatta d’inverno a qualsiasi tipo di manifestazione e/o iniziativa. Ciò dipende dal fatto che si trova a ridosso dell’ex letto dell’Ausa e quindi, come ognuno di noi ha potuto esperire personalmente, d’inverno quella è un’area ventosa e gelida esposta ai venti che ancora percorrono l’alveo come ben sanno i surfisti che non a caso si sono piazzati alla foce, in Piazzale Kennedy. Quindi i prati nascono, invecchiano e muoiono: prato vecchio si cambia. E l’Arco non soffrirebbe per me una mensile coabitazione con bimbi e giostre. Ma il luogo è troppo esposto ai rigori invernali come ha dimostrato il mezzo flop della iniziativa dello scorso anno.
A.S.
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GENTILE lettore, il modello Rockfeller Center (albero e pista di pattinaggio) sta andando forte a Rimini, a Riccione e un po’ in tutta la regione. Le presenze dell’ultimo weekend dimostrano che trasformare il centro storico in un gigantesco villaggio natalizio è un’idea vincente. E si sono già visti effetti molto positivi per bar, ristoranti, negozi e alberghi. Addobbi, luminarie ed eventi: va tutto bene, anzi benissimo. Ma attenti a non trasvestire da Babbo Natale anche la statua di Paolo V. Mettere una giostra sotto l’Arco d’Augusto mi sembra francamente troppo: la Rimini romana non è mica un Luna Park. Chi ha tutti gli strumenti per giudicare, in ogni caso, è la Sovrintendeza. E da Ravenna, stavolta, è arrivato il via libera.
Resto del Carlino