Rimini «Andrea, tieni botta»: solidarietà bipartisan, ma c’è anche chi ironizza

pd partito democraticoSOLIDARIETA’ dall’Anci nazionale e dal segretario regionale del Partito democratico. Solidarietà, ma anche qualche ironia, dal fronte dell’opposizione cittadina. «Apprendiamo con sgomento della lettera minatoria recapitata al sindaco Gnassi – scrivono presidente e segretario Anci, Piero Fassino e Veronica Nicotra –. L’ennesimo atto di indimidazione dopo quelli subiti da altri sindaci e amministratori nelle scorse settimana». «Andrea, tutto il Pd è con te», scrive Paolo Calvano sul suo profilo Facebook. E lancia l’hashtag #tienibotta. «A nome mio e del Pd dell’Emilia Romagna – continua Calvano – voglio esprimere la piena solidarietà e la completa vicinanza al sindaco di Rimini Andrea Gnassi, vittima di sconcertanti e gravissime minacce contenute in una lettera anonima». «Bisogna condannare con rigore ogni tentativo di influenzare e intimorire chi democraticamente è stato posto al governo della città – attacca il capogruppo Pdl Gennaro Mauro –. Esprimo al sindaco Gnassi la solidarietà mia personale e del gruppo del Popolo della Libertà per le minacce di morte. Mi auguro che le forze dell’ordine facciano tutto il possibile per individuare l’autore della missiva». «Ma siamo sicuri che esista veramente una lettera minatoria?», chiede ironicamente su Facebook la consigliera Pdl Giuliana Moretti. «Un episodio sgradevole e da non sottovalutare – affermano i consiglieri regionali riminesi del Pd Giorgio Pruccoli e Nadia Rossi –. Bene ha fatto il primo cittadino a portarlo all’attenzione delle autorità competenti». «Andrea non sei solo», scrive tra l’altro il segretario provinciale Pd Juri Magrini. Che invita a «moderare i toni della campagna elettorale sui contenuti, le idee di programma e non sugli attacchi alle persone.». «Solidarietà piena» a Gnassi dai coordinatori di FI e Lega, Giulio Mignani e Jacopo Morrone. «Sbagliato mettere tutto alla ribalta – attacca Gioenzo Renzi (FdI) –. Se c’è un mitomane, invece di ridimensionarlo, diventa oggetto di autopromozione da parte del sindaco e dei suoi. Io non darei troppo peso alla cosa. Anche perché se anche hai rimostranze da fare, nel momento in cui minacci – cosa che ovviamente condanno – perdi già di credibilità, e perdi la partita».

Resto del Carlino